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Unicoop Etruria cede 23 negozi: qual è e cosa prevede il piano per la nuova rete di vendita – Cosa cambia in Toscana

di Redazione Grosseto

	La decisione di Unicoop Etruria
La decisione di Unicoop Etruria

È quanto emerso dall’incontro di lunedì 1 dicembre a Roma tra i vertici della cooperativa, della controllata Superconti e i sindacati dei lavoratori

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RIOTORTO. Riorganizzare la rete di vendita tagliando quei negozi «non più sostenibili dal punto di vista economico» (tutti fuori dalla Toscana eccetto il punto di via Pisacane a Grosseto, ma al tempo stesso garanzie di investimenti in innovazione e servizi per il cliente. E la conferma della centralità del magazzino di Riotorto, insieme a quello di Castiglione del Lago. È quanto emerge dall’incontro di lunedì 1 dicembre a Roma tra i vertici di Unicoop Etruria, della controllata Superconti e i sindacati dei lavoratori in merito all’avvio della seconda fase del Piano industriale 2025 - 2027 della cooperativa.

La conclusione della prima fase

Unicoop parla di «positiva conclusione della prima fase, che ha portato alla nascita di Unicoop Etruria dalla fusione tra due storiche cooperative di consumo, Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia, prende infatti ora il via la seconda fase del percorso finalizzata a consolidare e rendere più efficiente la nuova struttura organizzativa».

I primi risultati

I primi risultati delle azioni avviate nel 2025 confermano la bontà del percorso intrapreso, si dice. «Le politiche commerciali rivolte alla convenienza, tra cui l’importante investimento sulla riduzione dei prezzi avvenuto negli scorsi mesi, hanno consentito la crescita delle vendite e il recupero di quote di mercato nei territori di riferimento in coerenza con gli obiettivi previsti dal piano industriale. A queste si sono affiancate operazioni di importante rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria della Cooperativa per oltre 200 milioni di euro. L’obiettivo è rafforzare la solidità economica e patrimoniale della cooperativa, così da garantire stabilità e continuità nel tempo, mantenendo al centro i valori che da sempre ne ispirano l’azione».

La seconda fase del piano industriale

Adesso entra nel vivo la seconda fase di realizzazione del Piano industriale che prevede – così spiega l’azienda – un nuovo assetto organizzativo e una presenza più razionale sui territori per ottimizzare risorse e competenze, migliorare l’efficienza operativa e rafforzare l’offerta commerciale, mantenendo alta l’attenzione sulla qualità, sulla convenienza e sull’etica del consumo.

La sede e i presidi territoriali

La sede rimarrà a Vignale Riotorto e su ogni area territoriale verranno mantenuti presidi a supporto diretto delle reti di vendita e del rapporto con i soci.

La cessione dei punti vendita

«Sono previste inoltre alcune azioni di riorganizzazione della rete commerciale, con la prevista cessione ad altri operatori di 23 punti vendita che, dopo un’attenta analisi, si sono rivelati non più sostenibili dal punto di vista economico per mutate condizioni di mercato o sociodemografiche, in sovrapposizione con altri punti di vendita della Cooperativa oppure troppo distanti rispetto ai territori di riferimento. L’obiettivo principale del Piano Industriale è avere una rete di vendita efficiente, in grado di rispondere meglio e di più alle esigenze dei territori. Resta confermato che i magazzini di Vignale e Castiglione del Lago rimarranno fondamentali e non saranno interessati dalla riorganizzazione in quanto funzionali e strategici per l’intero assetto della rete di vendita della cooperativa ma saranno anzi oggetto di specifici investimenti volti a rafforzarne il ruolo. Si tratta di decisioni ponderate finalizzate a salvaguardare la cooperativa nel suo insieme, a migliorare i risultati della controllata Superconti all’interno di Unicoop Etruria e a consentire nuovi investimenti».

Rapporti con i sindacati

Unicoop ricorda che continueranno nelle prossime settimane gli incontri con le organizzazioni sindacali con l’obiettivo di condividere le tappe del percorso di riorganizzazione»; assicura di voler curare «la prospettiva della massima conservazione dei posti di lavoro nel rispetto delle persone e della sostenibilità complessiva»; e conferma la volontà «di mantenere una forte presenza e un presidio diffuso su tutti gli attuali territori della Toscana, insieme a una più armonica, razionale e sostenibile presenza in Umbria, alto Lazio, città di Roma e nella provincia de l’Aquila per far sì che soci e clienti possano continuare ad avere nell’insegna Coop e Superconti il punto di riferimento per la loro spesa quotidiana».

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