Grosseto, violenza sessuale su una 17enne: perquisizioni e due indagati
L’inchiesta è centrata sul video trovato in un cellulare: la giovane è parte offesa anche in un diverso procedimento, quello che ipotizza il reato di prostituzione minorile
GROSSETO. Violenza sessuale su una ragazza non ancora diciottenne. E prostituzione minorile, per i rapporti a pagamento che lei avrebbe avuto con un ultrasessantenne. Due inchieste separate, indagati diversi, ma una stessa ragazza, alla quale all’epoca dei fatti (più o meno due anni fa) mancavano pochi mesi per diventare maggiorenne.
Due inchieste che seguono binari diversi, perché gli scenari sono diversi e anche le competenze sono diverse. Della presunta prostituzione minorile si sta occupando Firenze. E dopo l’apertura di questo fascicolo è nato il secondo procedimento, quello inviato alla Procura della repubblica di via Monterosa, per la presunta violenza sessuale: un’ipotesi di reato scaturita dalla visione di un video che ritrarrebbe la ragazza oggetto apparentemente non consenziente di carezze in zone intime. Un video trovato nel telefono di uno dei due indagati, non ancora trentenne, per il quale è finito sotto indagine anche un suo amico più o meno coetaneo, che quella sera sarebbe stato presente. Di recente, una decina di giorni fa, i carabinieri hanno dato corso a perquisizioni, alla ricerca di ulteriori elementi utili per la ricostruzione dei fatti rappresentati: in particolare, i dispositivi telefonici cellulari.
Il primo fascicolo, quello di competenza distrettuale, è nato da un colloquio che la ragazza aveva avuto con uno psicologo. Da queste carte è nata poi l’inchiesta sulla presunta violenza sessuale, trasferita a Grosseto. In ordine temporale, gli atti sessuali sarebbero avvenuti qualche settimana prima dell’episodio di prostituzione minorile. La violenza attualmente oggetto di approfondimenti da parte degli uffici di via Monterosa avrebbe avuto luogo in un appartamento.
Sarebbe stata preceduta da un incontro in un locale pubblico della città. Una serata spensierata, senza problemi. La diciassettenne grossetana sarebbe poi dovuta andare a dormire da un’amica ed effettivamente la prospettiva sarebbe stata quella di seguire a casa la cugina di uno dei due indagati, da lei conosciuta. Poi sarebbe avvenuto un imprevisto e la ragazza sarebbe comunque finita a casa di uno dei ragazzi, quello sul cui cellulare è stato trovato il video che ha fatto ipotizzare la sussistenza della violenza: non si vedrebbero volti, ci sarebbero solamente carezze nelle parti intime, la ragazza non mostrerebbe però un consenso esplicito. Tanto è stato ritenuto sufficiente per l’apertura di un fascicolo, proprio alla ricerca di approfondimenti che possano orientare la Procura nell’una o nell’altra direzione e cioè far avanzare oppure no nella richiesta di un processo.