Il Tirreno

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Pici, friselle e sapori tipici del sud: il sogno dello chef (ex pugile) diventa realtà a Grosseto

di Maurizio Caldarelli
Antonio Del Giudice
Antonio Del Giudice

Ad affiancarlo in questa nuova avventura la mamma, i due fratelli, il padre e la compagna: la data dell’inaugurazione

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GROSSETO. Il sogno di Antonio Del Giudice sta per diventare realtà. Giovedì prossimo (4 settembre), alle 19, in via della Pace 191, verrà inaugurato “Il Gancio” nei locali che un tempo ospitavano l’Etruria: un ristorante dedicato alla cucina italiana, in particolare quella del centro e sud, con piatti stagionali (cambierà il menù tre volte all’anno per seguire la stagionalità), ricercati ma accessibili, con un cavallo di battaglia che da sempre contraddistingue lo chef, i pici cacio e pepe. La festa di apertura sarà per tutti, con musica, brindisi e buffet.

La storia

Antonio Del Giudice, 35 anni, di origine casertana ma trasferito da anni a Grosseto con madre, padre e due fratelli (la leggenda racconta che la famiglia tirò un dado sulla cartina dell’Italia per scegliere la nuova destinazione), è da sempre nel mondo della ristorazione: a 14 anni il primo contratto, poi il diploma all’Alberghiero, quindi esperienze nell’hotellerie di lusso in Italia e Austria e, infine, nei ristoranti. In città è conosciuto e apprezzato per gli otto anni trascorsi ai fornelli della vineria da Romolo, in via Vinzaglio.

Una gavetta di 21 anni che sta per concludersi, con un traguardo sognato fin dall’inizio: dopo 21 anni di lavoro ininterrotto nella ristorazione il cerchio si chiude: «Sto per raggiungere il mio sogno di avere un ristorante tutto mio – dice Antonio Del Giudice – dopo aver tanto seminato è il momento di raccogliere i frutti». Il nome del ristorante richiama un’altra grande passione di Antonio: il pugilato, che ha praticato a livello dilettantistico. «Il gancio è uno dei miei colpi migliori – aggiunge – e mi è sembrato il simbolo giusto per rappresentare la forza con cui affronto questa nuova avventura». Antonio spiega com’è nata la proposta culinaria della nuova attività. «Non voglio ripetere ciò che già c’è in città, ma offrire un’alternativa, una cucina diversa, leggera, contemporanea e di qualità».

Il ristorante sarà aperto a pranzo e cena da martedì a sabato e la domenica a pranzo. A pranzo – fa sapere – saranno disponibili sia menù alla carta che formule pensate per i lavoratori: pasti veloci, equilibrati e convenienti. La sera il menù sarà alla carta. Non mancheranno opzioni vegetariane e senza glutine. Ma la vera novità sarà la “Freselleria”, un’intera sezione del menù dedicata alla frisella, proposta in tante varianti: dalla classica pomodoro-mozzarella-basilico alla “Cerignola” con polpo scottato e olive taggiasche, fino alla “Fegatina” che omaggia la Toscana con patè di fegato, cipolla rossa caramellata e mela.

Con lui

Ad affiancare Antonio in questa nuova avventura la mamma, i due fratelli, il padre e la compagna. Una vera e propria impresa di famiglia che dimostra come questa apertura rappresenti non solo un traguardo professionale, ma anche un sogno condiviso. «Antonio non è solo un professionista – assicurano il presidente di Confcommercio Giulio Gennari e la direttrice Gabriella Orlando, che lo hanno seguito passo dopo passo nella realizzazione della nuova impresa – ma anche un vulcano di idee. La sua energia e la sua visione, unite alla competenza e alla professionalità maturate negli anni, rappresentano il presupposto indispensabile per avviare un’impresa». 

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