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I casi

Scambia la belladonna per mirtilli e finisce in ospedale, l’allarme dal Monte Amiata

di Maurizio Caldarelli

	Dei funghi della specie amanita phalloides e delle bacche di belladonna, entrambi velenosi
Dei funghi della specie amanita phalloides e delle bacche di belladonna, entrambi velenosi

Al pronto soccorso anche due casi per intossicazione da funghi. I medici: «La belladonna è letale e somiglia a frutti commestibili»

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CASTEL DEL PIANO. «Fate attenzione ai prodotti del sottobosco che raccogliete e soprattutto a quello che mangiate».

Gli specialisti del Pronto soccorso dell’ospedale di Castel del Piano, medici e infermieri, mettono in guardia i turisti in vista della consueta invasione nei giorni a cavallo di Ferragosto. Alla base della decisione dei sanitari di fare un appello alla popolazione locale e a quelli che arrivano da tutto il mondo ci sono alcuni episodi avvenuti negli ultimi giorni, che hanno fatto scattare un piccolo allarme, anche perché tre casi di intossicazione in pochi giorni non sono poi così consueti nel nosocomio amiatino. «Il caso più importante che abbiamo registrato in queste ultime ore – viene spiegato al Pronto soccorso – riguarda una persona che ha mangiato dei frutti della Belladonna, una pianta di color viola, simile alle bacche di sambuco, anche se si riconoscono perché nascono singole nella pianta e non a grappoli. Chi è venuto da noi ha detto di aver mangiato quelle palline dal sapore cattivissimo, perché credeva che si trattasse di mirtilli. Durante la giornata abbiamo curato il paziente con lavaggi liquidi, ma c’è stato un peggioramento e abbiamo disposto il trasferimento al Misericordia di Grosseto. La Belladonna è letale e bisogna fare attenzione a ingerirla, anche per sbaglio».

Attenzione ai frutti di bosco, sul monte Amiata non si trovano più

Sul Monte Amiata, è stato spiegato da chi frequenta le macchie in tutti i periodi dell’anno, «da qualche anno non si trovano più frutti di bosco, al massimo qualche fragolina. Gli unici frutti commestibili e di ottima qualità sono le more, che si trovano in grandi quantità dalle nostre parti durante il periodo estivo, buonissime per fare la marmellata». Occorre però la massima attenzione per tutto quello che si trova anche tra i faggi e i castagni secolari, che sono una caratteristica amata dai frequentatori della montagna.

Due intossicati dai funghi

Al pronto soccorso di Castel del Piano, guidato da poco più di un mese dal dottor Francesco Amalfitano, si sono presentati anche due cittadini che accusavano sintomi di intossicazione da funghi velenosi. «I pazienti, arrivati a distanza di ore l’uno dall’altra – spiegano al Pronto soccorso – accusavano problemi gastroenterici, che abbiamo curato con dei liquidi, ma anche in questo caso bisogna saper riconoscere i funghi commestibili da quelli velenosi e nel dubbio lasciarli perdere. Lo stesso discorso vale anche per le erbette. Spesso si scambiano per agretti prodotti che invece possono essere dannosi alla salute. Ribadiamo, massima attenzione a quello che si trova. Non bisogna farsi ingannare dall’aspetto».

Il pronto soccorso castelpianese, tra l’altro, ha fatto registrare nelle ultime settimane un incremento degli accessi: «La popolazione di turisti è anziana – si sottolinea – e possono avere bisogno anche per una medicazione, visto che facciamo il trattamento di codici minori e c’è stata anche un’esplosione di stranieri. Ultimo avvertimento: attenzione agli animali, in particolare vipere, ragno violino e ragno lupo, imprevedibili e pericolosi».

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