Grosseto, maxi-clinica in arrivo in centro: si cureranno le malattie oculari
Formalizzata la vendita da Banca d’Italia alla società Santa Lucia
GROSSETO. Potrebbe aprire le porte a primavera 2026 la nuova maxiclinica privata che sorgerà in centro a Grosseto al posto dell’ex Banca d’Italia. L’immobile di via Matteotti ospiterà anche un istituto di ricerca per curare le malattie oculari. Le stanze, attualmente vuote, sono enormi, pronte per essere ristrutturate e accogliere sale operatorie e uffici.
Era dicembre scorso quando Il Tirreno dava notizia che l’enorme stabile da 4mila metri quadrati in via Matteotti, chiuso da una decina d’anni e che Banca d’Italia aveva messo a bando mesi prima nel suo piano di alienazioni, era stato aggiudicato dall’ambulatorio Santa Lucia clinica degli occhi Sarnicola di Grosseto di cui è direttore sanitario il professor Vincenzo Sarnicola, oculista e luminare di fama internazionale, pioniere dei trapianti di cornea lamellari con studio in via Mazzini.
Oggi la novità è che il passaggio di proprietà da Banca d’Italia a Santa Lucia srl è formalizzato. A questo punto lo stabile dovrà essere ristrutturato per ospitare sale operatorie, uffici, auditorium. Al piano terra, nei 220 metri quadrati che un tempo ospitavano la casa del custode della banca, sarà realizzato anche un bed&breakfast per gli utenti della clinica che avranno bisogno di pernottare. Dettagli più specifici saranno resi noti più avanti.
«Noi – anticipa il professor Sarnicola – vorremmo essere pronti per la primavera prossima: l’auspicio è quello di aprire le porte ad aprile 2026, sperando di farcela».
Vi sarà un riverbero nella sanità pubblica: le liste d’attesa per le cataratte in ospedale potranno alleggerirsi notevolmente, in linea con la convenzione tra pubblico/privato già in essere e che, alla clinica Santa Lucia, prevede 800 interventi all’anno.
Non solo. Il centro del prof Sarnicola è stato scelto per coordinare la sperimentazione della terza fase del trapianto di cellule endoteliali coltivate in Europa; la sperimentazione stava per partire alcune settimane prima dell’arrivo del Covid, che invece ne determinò un inaspettato stop. Quel che è certo è che si tratta di un investimento importante: circa 580 milioni di dollari secondo le direttive della Fda, la Food and Drug americana, ovvero l’agenzia governativa statunitense che si occupa di regolamentare la sicurezza di farmaci, ma anche alimenti e tutto quello che può influire sulla salute pubblica negli Stati Uniti.
La clinica consentirà infine di colmare un grande vuoto urbano che si era creato in centro a Grosseto. Il palazzo, costruito nel 1973 da Banca d’Italia su progetto degli architetti Carlo Cocchia e Marcello De Caetani, era chiuso da una decina d’anni. All’avviso avevano partecipato quattro soggetti per un prezzo a base d’asta di 1 milione e 150.000.