La tragedia
Grosseto, due cattedre su tre precarie: allarme per i prof di sostegno
Flc Cgil: «È una scelta quella di non assumere in ruolo»
Grosseto Le persone qualificate ci sono, docenti che hanno passato anni e anni a formarsi e che, dopo varie prove, hanno finalmente ottenuto l'abilitazione per fare i professori di sostegno a scuola. Ebbene, non basta. Anche dopo l'ultima “infornata” di immissioni in ruolo, in provincia di Grosseto «circa due cattedre su tre restano in mano ai precari».
I numeri
I numeri li fornisce il sindacato Flc Cgil: su 832 cattedre totali per il sostegno, sono 489 quelle coperte con incarico annuale, e quindi precario, in vista del prossimo anno scolastico. Tradotto nella pratica quotidiana, tutto questo per studenti e studentesse spesso significa il rischio di cambiare ogni anno docente, interrompere un percorso già iniziato, il dover ricominciare daccapo proprio in contesti di particolari fragilità. Se non che il ministero all’Istruzione ha introdotto una nuova normativa: «Le famiglie possono chiedere che un insegnante di sostegno venga riconfermato anche per l’anno scolastico successivo. Così se un docente non è specializzato, ma la famiglia ne chiede comunque la riconferma, passa lo stesso avanti a chi invece si è specializzato. Il ministero non poteva fare una scelta peggiore», sintetizza Alessandra Vegni, segretaria generale Flc Cgil Grosseto.
«Una scelta»
Quella «migliore sarebbe stata immettere tutto il personale idoneo in ruolo, in modo tale da garantire una reale continuità», sottolinea.
L’affidarsi ogni anno scolastico ai precari per “coprire” la maggior parte dei posti è «una scelta politica», precisa Vegni. «Una scelta – aggiunge la sindacalista – che appare tanto più assurda se si considera che nelle graduatorie della provincia risultano già presenti 417 docenti specializzati sul sostegno, pronti e disponibili a essere stabilizzati: il personale formato c’è, ma il governo continua a non autorizzarne l’assunzione. In pratica, abbiamo più di 400 insegnanti specializzati iscritti nelle graduatorie della provincia, ma due cattedre su tre continuano ad essere affidate a supplenti, spesso purtroppo non specializzati». Di conseguenza «centinaia di docenti in questa provincia – sottolinea Vegni – vivono ogni estate nel caos e nell’ansia, sottoposti a procedure informatizzate complesse e penalizzanti, spesso lasciati appesi a un clic per ottenere un incarico. Ci sono docenti, idonei, scelta di non immettere nuove assunzioni».
I più precari
La precarietà si concentra sulle cattedre del sostegno, ma anche sul personale Ata. Sul fronte del personale tecnico amministrativo, che garantisce l’apertura dei plessi scolastici e il funzionamento della scuola, la scelta è simile a quella adottata per il sostegno. «Le assunzioni in ruolo, e quindi l’accesso a un contratto a tempo indeterminato, non vengono autorizzate e il 50% del personale attivo nell’anno scolastico è precario». Per sapere come andrà e avere la percentuale precisa bisogna aspettare il personale in deroga (personale assunto appunto in deroga al contingente “normale”), ma finora nella provincia maremmana la situazione era questa.
I miglioramenti
Per gli altri professori, che insegnano scienze, matematica e così via, la situazione è migliorata, «anche grazie alle battaglie che come sindacato – sottolinea Flc Cgil – abbiamo portato avanti a livello nazionale e territoriale, affinché gli idonei non venissero dimenticati».
Certo, anche nelle altre classi di concorso il precariato resta. «In provincia di Grosseto – conferma Vegni – permane un ricorso importante ai precari nella scuola secondaria di secondo grado (le superiori) arte e lettere, anche se ci saranno diversi inserimenti».
Molte graduatorie, con persone idonee all’insegnamento in attesa del tanto agognato posto fisso, «stanno per esaurirsi, e questo è un segnale positivo – continua Vegni – ma in diversi settori restano ancora centinaia di idonei in attesa. È inaccettabile. Servono risposte ora, non si può continuare a rimandare. Parliamo di insegnanti formati, pronti, che spesso già lavorano nella scuola con contratti precari e che meritano di essere stabilizzati».
Per le classi di concorso diverse dal sostegno i numeri sono solo regionali: i posti destinati alla Toscana per le assunzioni a tempo indeterminato – sempre dati forniti dalla Flc Cgil – sono 3.097, ma secondo le proiezioni solo 2.866 saranno effettivamente utilizzati, 250 in meno del totale disponibile. Una carenza causata soprattutto dai ritardi nella pubblicazione e nel completamento delle graduatorie di concorso, in particolare per alcune classi.l
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