L’incidente mortale
Follonica, gettano piatti pieni di pasta in strada
Da giorni un condominio è “ostaggio” di un gruppo di ragazzi
FOLLONICA. L’apice lo hanno raggiunto l’altro ieri: è da poco passata l’ora del pranzo di un caldo giorno di luglio quando da un terrazzo vengono lanciati in strada alcuni piatti sporchi, con dentro la pasta che si riversa sul marciapiede sottostante. Qualche piatto – «quelli in arcopal», spiega una residente – sono pure finiti contro le auto parcheggiate ai lati della strada. «Senza danneggiarle, per fortuna», specifica.
Ma mica è finita qua. «Non contenti, in mezzo alle urla hanno preso dei secchi e, riempiendoli d’acqua, l’hanno gettata addosso ai passanti a mo’ di gavettoni».
È da qualche giorno, e più precisamente da domenica scorsa, che un intero condominio in una via vicino alla Pineta di Ponente è tenuto “sotto scacco” da un gruppo di ragazzi toscani arrivati in vacanza in città.
«Uno è il figlio del padrone dell’appartamento dove alloggiano: non vogliamo chiamare i carabinieri per non metterlo in difficoltà, ma hanno davvero superato ogni limite», spiega la donna, follonichese e che ha 64 anni.
Lei e suo marito, insieme agli altri abitanti del condominio, hanno dovuto avere a che fare con «urla, schiamazzi e stereo a tutto volume fino alle 4 della mattina». Notte dopo notte, senza eccezioni. «Ora si sono calmati, abbiamo telefonato al babbo, ma – racconta la donna – sono stati giorni davvero impossibili. Non riuscivamo a dormire».
Questo, in realtà, non è un problema recente, dovuto ai giorni di villeggiatura di un gruppetto di ragazzi. «Ormai da diversi anni, da dopo il covid, gruppi di giovani – spiega la follonichese – hanno preso d’assalto la città: spaccano i cestini nei parchi, compiono atti di vandalismo. Nell’ultimo periodo ho davvero paura a camminare con il deambulatore sui marciapiedi della città, quando passano gruppi anche di dieci ragazzi». È da tempo che le loro serate estive – loro abitano al secondo piano – sono contraddistinte da urla e schiamazzi che arrivano da fuori, dai gruppetti di giovani che escono a sera tarda dalla pineta di Ponente, su cui d’affaccia la casa. «Poi di anno in anno – conclude con un po’ di amarezza la cittadina – i problemi aumentano e degenerano».
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