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«La mia casa fu invasa dall’acqua», così l’incubo alluvione diventa una tesi
Maddalena Ercolani, laureanda alla Sapienza di Roma, cerca testimonianze di chi visse nell’angoscia quel 12 novembre 2012 ad Albinia
ALBINIA. Chi subisce un’alluvione, in molti casi, non perde solo beni materiali ma subisce anche conseguenze da un punto di vista psicologico. Lo sa bene Maddalena Ercolani, laureanda alla facoltà di medicina e psicologia alla Sapienza di Roma, corso di laurea magistrale in psicologia clinica, che ha deciso di scrivere una tesi sulle conseguenze psicologiche dell’alluvione della Maremma grossetana del 12 novembre 2012.
«Il desiderio di condurre questa ricerca – spiega – è nato in me già molti anni fa, sin da quando ho iniziato l’università, perché io, casa mia e la mia famiglia siamo stati duramente colpiti dall’alluvione del 2012. Io avevo 12 anni e la mia casa fu invasa da oltre tre metri d’acqua. L’azienda agricola dei miei genitori fu distrutta, e ho visto la paura, i sacrifici e la fatica immensa che i miei genitori hanno fatto per sistemare ciò che ci era stato portato via. Il lato psicologico di tutti coloro che sono stati colpiti però – aggiunge – è stato quello tra tutti il più trascurato, ma è quello che continua a presentare il conto anche quando i danni materiali sono stati riparati. Per questo motivo ho voluto svolgere questo progetto di ricerca, per dare un nome alle emozioni che nella nostra comunità è stato difficile tirare fuori, e dare loro l’attenzione, il valore e la considerazione che meritano e che non hanno avuto».
La paura di guidare sotto la pioggia battente, l’ansia ogni volta che viene comunicata un’allerta, i forti temporali. Un alluvionato percepisce tutto questo in maniera diversa da chi con il fango e l’acqua non ha mai dovuto fare i conti. Amplificata. A volte le sue reazioni possono apparire esagerate e fuori controllo ma psicologicamente l’alluvione resta dentro come una parte nascosta pronta a riemergere quando si scatenano i tuoni e i fulmini nel cielo o quando il livello di un fiume o torrente sale più del solito.
Proprio per analizzare questi aspetti Maddalena ha dato il via a una ricerca di cui responsabile scientifica è la professoressa Viviana Langher. Per raccogliere dati, le persone che hanno vissuto l’alluvione direttamente o hanno familiari che hanno dovuto affrontare le conseguenze dell’evento o altri che hanno avuto a che fare con l’evento alluvionale potranno rispondere a un questionario che si trova a questo link: https: //docs. google. com/forms/d/1DP0rsh4Swbqg7NxA6t6KQiizBcVjFbrrRwwQJDXFbf0/viewform. C’è tempo fino alla fine dell’estate. Domande semplici che aiuteranno Maddalena a comporre la sua tesi e le saranno utili anche a capire che tipo di disagi psicologici ha lasciato l’alluvione del 2012 nei suoi concittadini.
Maddalena Ercolani era una ragazzina nel 2012 e adesso è una giovane donna che sta per laurearsi ma non ha dimenticato il dolore e la sofferenza dei suoi genitori e delle persone che le stavano vicino in quei giorni e anche successivamente. Non lo ha dimenticato e lo dimostra dedicandosi a loro con il suo lavoro perché per chi abita ad Albinia e soprattutto nelle campagne del Guinzone o in quelle di Polverosa il tempo si divide in prima del 2012 e dopo il 2012.