Follonica, ha confessato la 20enne arrestata per gli incendi in città: passerà il compleanno in carcere
L’indagata è stata denunciata dai carabinieri per alcuni episodi avvenuti durante una notte di inizio luglio
FOLLONICA. Ha confessato la ventenne follonichese arrestata venerdì mattina dai carabinieri perché ritenuta responsabile di incendi dolosi appiccati nella notte precedente in città. Ha ammesso le sue responsabilità nel corso dell’udienza di convalida che si è svolta ieri mattina, lunedì 7 luglio, nell’aula A del Tribunale di Grosseto. Compirà i venti anni domani, martedì 8 luglio. L’arresto è stato convalidato e la giovane donna dovrà restare in carcere, a Pisa, dove era stata portata dopo che era stato disposto il suo arresto.
La giovane donna – maglietta verde chiaro, pantaloni beige – è arrivata accompagnata dal personale della polizia penitenziaria. L’udienza è durata poco più di un quarto d’ora. E c’è stata anche una pausa perché l’indagata ha chiesto di uscire per andare al bagno, manifestando un malore passeggero. È poi tornata in aula e l’udienza è stata dichiarata conclusa, poco dopo le 10. La donna, che è assistita d’ufficio dall’avvocato Tommaso Santi Laurini, è stata riaccompagnata più tardi in carcere. La giudice Cecilia Balsamo ha depositato in mattinata la convalida del provvedimento chiesto dal pm Federico Falco, con la misura della custodia in carcere. Il difensore, che aveva chiesto una misura più attenuata rispetto al carcere, spiega che sta esaminando il fascicolo per valutare quali azioni intraprendere in favore della sua assistita.
L’indagata è stata denunciata dai carabinieri per alcuni episodi avvenuti tra la notte di giovedì e le prime ore di venerdì. Cioè per aver incendiato un cestino e delle sterpaglie al Parco centrale, per aver dato fuoco a un’insegna nel centro commerciale 167 ovest di via Nenni, nonché a un cassonetto situato nelle vicinanze. È proprio qui, qualche minuto prima delle 6 del mattino di venerdì, che è stata arrestata da una pattuglia dei carabinieri che aveva iniziato a tenerla d’occhio. Perché la giovane donna si era rivolta un paio di volte, in precedenza, alla sede della Compagnia, nel corso della stessa nottata: prima per chiedere aiuto, dicendo grosso modo che stava male e che non sapeva dove poter alloggiare, e successivamente in quello che è identificabile come un atteggiamento di sfida nei confronti dei militari, perché la ragazza si era di fatto vantata di aver fatto girare loro e i vigili del fuoco per tutta la notte a spegnere gli incendi, come a rivendicarne di esserne l’autrice. Aspetto del resto confermato ieri in aula.
L’arresto era scattato dopo che i militari erano intervenuti per spegnere l’incendio dell’insegna della tabaccheria all’interno del centro commerciale: avevano provato a spegnere le fiamme con l’estintore preso dall’auto di servizio e poi utilizzando una manichetta. In quel frangente la ventenne era stata vista con in mano un accendino e un cartone, mentre rideva. Poco dopo la giovane donna aveva tirato fuori un accendino e un pezzo di carta, che aveva gettato nel cassonetto: i carabinieri erano riusciti a tirar fuori la carta e a spegnere le fiamme e a quel punto avevano proceduto all’arresto in flagranza, sequestrando l’accendino. E in quei momenti aveva ripetuto di essere stata l’autrice degli incendi, di tutti gli incendi della notte. Circostanze che i carabinieri verificheranno compiutamente, così che sia possibile stabilire l’esatta corrispondenza tra quanto avvenuto e quanto raccontato dall’arrestata. I militari del resto hanno già acquisito le immagini di alcune telecamere della videosorveglianza cittadina e di quella del centro commerciale, per cercare il momento in cui la giovane donna avrebbe dato fuoco alle sterpaglie del parco centrale e all’insegna del centro commerciale. Le testimonianze di chi ha assistito al passaggio della giovane donna e le querele presentate da chi ha subito danni costituiscono gli altri atti destinati a entrare nel fascicolo.
Quella che si è manifestata per la ragazza, che non ha di fatto un’abitazione stabile, è comunque una situazione di disagio, quantomeno sociale. Il suo comportamento ha causato un allarme nella popolazione, visto che almeno uno degli incendi si è sviluppato nei pressi delle abitazioni. Sulle cause del suo comportamento potrebbero eventualmente far luce degli specialisti, qualora debba essere ritenuto necessario ricorrere a perizie per avere elementi sui quali ancorare il giudizio sulla pena .