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Il racconto

Marina di Grosseto, ex campionessa di pugilato salva un 16enne tra le onde: «Ma ho visto la morte in faccia»

di Maurizio Caldarelli

	Emanuela Pantani con il fratello Luca al Bagno Miramare: la donna ha salvato un 16enne in difficoltà in mare
Emanuela Pantani con il fratello Luca al Bagno Miramare: la donna ha salvato un 16enne in difficoltà in mare

Emanuela Pantani, assistente bagnante per 20 anni, è intervenuta insieme al bagnino che ha salvato altre tre persone davanti al Bagno Miramare

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MARINA DI GROSSETO. «Per la prima volta nella mia vita ho visto la morte in faccia». L’ex campionessa mondiale di pugilato Emanuela Pantani racconta così l’episodio che l’ha vista oggi protagonista nel salvataggio di un sedicenne senese al Bagno Miramare di Marina di Grosseto (gestito dal fratello Luca Pantani), che intorno alle 15,30 ha incautamente sfidato il mare grosso insieme a un gruppo di amici.

Il ragazzo, che durante la permanenza in acqua ha ingerito una notevole quantità d’acqua, è stato trasportato al pronto soccorso del Misericordia e le sue condizioni sono fortunatamente buone, ma lo spavento è stato grossissimo e non dimenticherà tanto presto quello che gli è successo. Un pomeriggio al mare ha insomma rischiato di trasformarsi in tragedia e solo grazie al pronto intervento del bagnino e di Emanuela Pantani la storia ha avuto un lieto fine.

«Con la mia amica stavamo commentando sotto l’ombrellone del Miramare – racconta la Pantani – l’incoscienza di un gruppo di ragazzi che avevano deciso di fare un bagno si erano allontanati nonostante il mare grosso e un vento che portava a largo. A un certo punto ho sentito il bagnino che ha iniziato a fischiare insistentemente per invitare i ragazzi a rientrare, ma poco dopo si è tuffato per salvare un gruppetto di tre persone che ha visto in evidente difficoltà. Mi sono avvicinata alla riva e ho notato però che c’era un altro giovane in evidente difficoltà. Una ragazzina è uscita dall’acqua urlando “Sta affogando”. A questo punto ho fatto presente al bagnino, che non si era accorto dell’altro ragazzo, di essere stata a sua volta bagnina per vent’anni e sono andata a riprendere quel ragazzo che stava bevendo acqua e stava annaspando».

Il sedicenne si allontanava sempre di più e l’operazione di recupero si è complicata: «Per dare un’idea di quanto si fosse allontanato il ragazzo, mi ci sono volute cinque-sei bracciate oltre il limite acque sicure per raggiungerlo. Appena mi ha visto si è aggrappato a me, l’ho trascinato, ma era difficilissimo ritornare. A un certo punto non ce la facevo più e me la sono vista brutta. Siamo andati verso la secca, che era però piena di buche e alla fine l’ho portato in salvo. Adesso lo posso dire – prosegue – abbiamo avuto entrambi un angelo che ci ha guardati. Forza Simone, riprenditi presto».

Emanuela Pantani, apprezzato tecnico della Fight Gym, spezza una lancia per il bagnino che ha dato il via all’operazione. «Il bagnino con cui mi sono tuffata – dice è stato molto bravo. Non so come si chiama, ma spero che veda questo articolo e legga il messaggio che ho lasciato sui social. Da queste colonne gli dico solo: continua così che ragazzi come te salvano le vite, soprattutto di ragazzi che non credono al pericolo e che in giornate come quella di martedì hanno sfidato il mare».


 

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