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Nube bianca uscita dalla Solmine, continua la polemica. La sindaca di Scarlino: «Zero sostanze nocive»

La nube sopra la Solmine
La nube sopra la Solmine

Le minoranze: «I dati siano condivisi». Nel mirino la gestione della comunicazione

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SCARLINO. La nube bianca che venerdì mattina ha attraversato Scarlino, fuoriuscita dalla Nuova Solmine, se ne è andata; eppure, gli strascichi restano e si spostano nell’ambito del dibattito politico.

Subito dall’azienda avevano fatto sapere che si trattava di vapore acqueo, uscito come prevede il sistema di sicurezza quando l’impianto è fermo. Alla Prefettura era arrivata la valutazione tecnica che riporta dati nella norma.

Scarlino Futura, guidata dall’ex candidata a sindaca Monica Faenzi, non ci sta: segnala che alcuni cittadini hanno avuto malesseri e disagi respiratori e chiede che i dati di emissione vengano resi pubblici, oltre a un intervento immediato di Arpat e Asl.

Alla richiesta si unisce anche l’altro gruppo di opposizione, Scarlino nel Cuore: «Chiediamo con forza che l’amministrazione intervenga immediatamente per chiarire le dinamiche dell’accaduto e i suoi effetti, rendendo pubbliche le relazioni e le comunicazioni ufficiali di Arpat, Asl e di tutti i soggetti coinvolti, e trasmettendo la documentazione anche ai consiglieri comunali, che – lo ricordiamo – sono i rappresentanti eletti della comunità e hanno il diritto (oltre che il dovere) di essere tempestivamente informati». Per Scarlino nel Cuore è anche una questione di metodo: «La sindaca e la sua giunta di centrodestra hanno adottato un atteggiamento dispotico e personalistico nella gestione dell’emergenza, venendo meno a un dovere fondamentale: informare e rassicurare i cittadini. A parte alcune comunicazioni “tecniche” e asettiche sui social, non è stata fornita alcuna spiegazione chiara su quanto accaduto, né vi è stato alcun tentativo di tranquillizzare la popolazione o fare chiarezza sulle reali conseguenze dell’evento. Ancora più grave è il fatto che non sia stato informato il consiglio comunale, né coinvolti i suoi rappresentanti».

Dal canto suo la sindaca, Francesca Travison, interviene con una lunga nota: «Sono ore che leggiamo commenti, post e dichiarazioni che non fanno altro che creare allarmismo e alimentare confusione tra i cittadini. È mio dovere fare chiarezza su quanto accaduto alla Nuova Solmine». A partire dai dati. «Sono arrivati in questo momento (ieri, ndr) – annuncia la prima cittadina – i primi dati ufficiali da parte delle autorità competenti, in questo caso dal comando dei vigili del fuoco. Le rilevazioni effettuate con gli strumenti in dotazione hanno dato esito negativo: nessuna sostanza pericolosa è stata riscontrata nella nube. Nemmeno gli strumenti dell’impianto stesso hanno rilevato alcuna presenza di sostanze chimiche».

Certo, quello di venerdì «è stato senza dubbio un episodio anomalo. La presenza di una coltre visibile, spinta dalla brezza del mattino verso l’abitato di Scarlino Scalo – ammette Travison – ci ha messo immediatamente in allerta. Abbiamo alzato le antenne e ci siamo mossi con la massima tempestività: la polizia municipale è stata inviata subito sul posto, mentre contattavamo tutte le autorità competenti per capire cosa stesse succedendo. In via precauzionale, e lo sottolineo: in via precauzionale, abbiamo chiesto ai cittadini di restare in casa e chiudere le finestre. In quel momento non avevamo ancora certezze tecniche, ma la nostra priorità era ed è la tutela dei cittadini». Dopo poco, prosegue la sindaca, «abbiamo ricevuto i primi riscontri dalle autorità: rassicurazioni importanti, che ci hanno permesso di comunicare rapidamente che l’allarme poteva considerarsi rientrato. Ma non ci siamo fermati lì. Abbiamo seguito la situazione per tutto il pomeriggio e ancora stamattina (ieri, ndr) siamo stati in contatto con gli enti preposti per avere un quadro sempre più preciso. Non potevamo e non volevamo sostituirci alle autorità competenti, non è un sindaco a dare un parere su un caso simile ma ci sono organi preposti che sono legittimati a farlo. Noi ci siamo preoccupati di rassicurare i cittadini appena abbiamo avuto dei riscontri che ci tranquillizzavano, ma non potevamo dare altre informazioni perché semplicemente non le avevamo fino a pochi minuti fa». Per cui «stiamo aspettando tutti gli esiti definitivi, ma fin da ora posso dirvi che la relazione appena ricevuta – dice Travison – ci permette di affermare che l’episodio non ha avuto conseguenze rilevanti per la salute pubblica».

Sugli interventi delle minoranze, «leggo accuse, attacchi, commenti. Le stesse minoranze – dice Travison – che ieri non hanno nemmeno trovato il tempo di alzare il telefono e chiamare il sindaco. Le stesse che oggi si ergono a paladini della sicurezza, ma che ieri, quando c’era bisogno di informarsi, non c’erano. Se davvero avessero avuto a cuore la sicurezza dei cittadini, avrebbero potuto contattarmi. Avrei dato loro tutte le informazioni in mio possesso, minuto per minuto. Invece, ancora una volta, si sono limitati a scrivere sui giornali e sui social, alimentando dubbi, paure e sospetti. Questo non è fare opposizione: è fare polemica sulla pelle delle persone. Io non mi nascondo. Un sindaco ha il dovere di proteggere la propria comunità con responsabilità, restando imparziale, anche quando si ha a che fare con aziende private. Il mio unico interesse è tutelare i cittadini. Ma non posso accettare che si giochi sulla paura della gente. Non è serio. È sciacallaggio politico. E questo, da sindaco, lo dico con forza: non lo accetto. A voi cittadini prometto che appena avremo tutte le relazioni ufficiali, le renderemo pubbliche».

 

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