Ama, il cda si dimette in blocco
Il sindaco Cerulli esclude ogni attrito: «Era tutto previsto. Il consiglio non era operativo e aveva il compito di formare l’azienda speciale»
Monte Argentario L’Ama, Argentario mobilità e ambiente, l’azienda speciale del Comune di Monte Argentario, perde i pezzi: si è dimesso in blocco il consiglio di amministrazione.
L’azienda era presieduta da Silvia Sclano, e il consiglio di amministrazione era composto da Camilla Ziaco e Massimo Sabatini che nei giorni scorsi hanno rassegnato le proprie dimissioni che sono arrivate sulla scrivania del sindaco Arturo Cerulli lunedì.
«Potremmo dire – dice il primo cittadino – che era già tutto previsto dal momento che il consiglio di amministrazione, al momento, non era operativo e nemmeno decisionale. Per questo in consiglio comunale avevamo deciso già da tempo – aggiunge il sindaco – che avremmo nominato un amministratore unico. Non ci sono motivi di attrito o di altro ad aver portato i tre a dimettersi tanto che, accogliendo le loro dimissioni, ho auspicato che tornino a collaborare con il nostro ente. Il consiglio di amministrazione – precisa Cerulli – aveva il compito di formare l’Ama, di farla funzionare e poi aveva esaurito il suo compito. Adesso sarà nominato un amministratore unico che non sappiamo ancora chi sia e nel frattempo resteranno in carica i tre dimissionari. Non ci sono attriti ma solo una scadenza naturale delle loro funzioni».
Le dimissioni del consiglio di amministrazione, però, hanno fatto riflettere il Pd di Monte Argentario che si fa domande su quali siano le vere cause delle dimissioni. «Dopo aver nominato consulenti – dice il Pd – il connubio tra la giunta e l’Ama pare essersi esaurito. Infatti, la creatura fortemente voluta dal sindaco Cerulli e dai suoi più astuti consulenti, avallata da Fratelli d’Italia, pare (il condizionale è d’obbligo) aver subito un “piccolo” terremoto interno. Quella creatura che permette all’amministrazione di fare quello che vuole e come vuole è tornata a scricchiolare». Il Pd sembra non credere alle dimissioni perché ormai inoperosi. «Dopo il lampo c’è sempre il tuono, dicono da queste parti – dice il Pd – Dopo i concorsi da rifare, i parcheggi costosi come lo champagne, la manutenzione del paese da rivedere, i pontili di Porto Ercole che sembrano più un debito che una dote, la famigerata “azienda speciale” ci offre questo ennesimo colpo di scena. Il tutto a spese dei cittadini, e non per i modesti oboli degli amministratori, ma per la pressappochezza con cui il denaro pubblico è stato speso. Viene da chiedersi quali siano i veri rapporti fra Ama e amministrazione comunale. Speriamo che, più prima che poi, la verità emerga. Noi siamo sempre dalla parte dei cittadini e – conclude il Pd – contro ogni spreco di denaro pubblico»l