Il Tirreno

Grosseto

Verso la raccolta

Olio in Toscana, in arrivo un’ottima annata: “belle” olive e un aumento del 35%. Ma c’è la solita incognita

di Massimiliano Frascino
Olio in Toscana, in arrivo un’ottima annata: “belle” olive e un aumento del 35%. Ma c’è la solita incognita

Ottimismo tra gli agricoltori, ma non manca l’inevitabile postilla: «Se il tempo reggerà». Visto che la raccolta è sempre più anticipata il problema sarà programmare la molitura

28 settembre 2024
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GROSSETO. Sui domini dell’olio extravergine d’oliva il sole non tramonta mai, parafrasando Carlo V d’Asburgo, imperatore del Sacro romano impero. Meno che mai quest’anno, con alle porte una campagna olearia che s’annuncia coi fiocchi. È un po’ questo il sentiment diffuso fra gli olivicoltori, anche se da bravi agricoltori aggiungono sempre la postilla “se il tempo regge”.

Un giudizio che accomuna i cultori dell’olivicoltura tradizionale e quelli di intensivo e super intensivo, esploso negli ultimi anni in Maremma. «Quest’anno – argomenta Massimo Carlotti, presidente della cooperativa Terre dell’Etruria – sotto il profilo delle quantità ci aspettiamo un incremento del 30-35% sull’anno scorso, con una qualità mediamente molto buona, e in alcuni casi ottima. Dipenderà molto dai diversi areali di produzione, ma anche da come sono stati fatti i trattamenti e dalle buone pratiche agronomiche. Le olive sono sane e con una bella polpa, perché gli olivi hanno ricevuto acqua quando era il momento. I frantoi di Donoratico e Castagneto Carducci hanno già iniziato a lavorare le prime olive, la prossima settimana sarà la volta di quello di Montiano». Terre dell’Etruria, coi suoi 2.500 conferitori di olive e altri 1.700 di olio, è la più grande realtà olivicola della Toscana e lavora fino a 130mila quintali di olive. «Quest’anno – conclude Carlotti – per venire incontro ai produttori abbiamo tenute ferme le tariffe di molitura. Il vero problema, considerato che la stagione del raccolto è sempre più anticipata e sempre più breve, sarà programmare la molitura in modo da processare la grande quantità di olive disponibile nel modo migliore possibile».

Il frantoio Olma di Grosseto, che ha sede nell’area produttiva del Madonnino di Braccagni, con più di mille soci di piccole e medie dimensioni, è uno dei grandi player dell’olio Evo Igp Toscano. Una realtà consolidata che commercializza sia direttamente con il proprio marchio, in Italia e all’estero, sia attraverso la multinazionale partecipata al 33% Certified Italia Origins. Che ha la propria sede italiana e un grande centro di stoccaggio e confezionamento sempre al Madonnino. «La gran parte della nostra produzione è concentrata sull’extravergine certificato Igp Toscano – spiega il presidente dell’Olma, e del Consorzio di tutela Igp Toscano, Fabrizio Filippi –. Lo scorso anno abbiamo lavorato 48mila quintali di olive, e per questa annata olearia i nostri tecnici hanno stimato che raggiungeremo almeno quota 60mila quintali. Il caldo feroce di agosto ha impedito la proliferazione della mosca olearia e le olive sono molto belle. Fortunatamente, inoltre, questo tipo di prodotto è molto apprezzato sia in Italia che all’estero, e questo ci consente di non avere l’altalena del prezzo, che si colloca nella fascia medio alta. Lo scorso anno, che già era stato piuttosto buono in termini di produzione, abbiamo liquidato ai nostri soci un prezzo di 10,60 euro al kg, e quest’anno contiamo comunque di non scendere sotto i 10 euro. La domanda di mercato, nonostante l’aumento dei prezzi, continua comunque a essere sostenuta. Tant’è che le scorte sono in esaurimento».

Fino a un paio d’anni fa, da questo punto di vista, il formato standard di bottiglia dell’extravergine a marchio Igp Toscano era quello da 750 millilitri, con un costo allo scaffale variabile fra i 13 e i 15 euro. L’aumento del prezzo dovuto a più fattori, dalle annate difficili ai costi di vetro, etichette e tappi, ha spinto la grande distribuzione a puntare sul nuovo formato da mezzo litro, con un prezzo contenuto entro i 10 euro. «Lunedì prossimo – conclude il suo ragionamento Filippi – effettueremo una prima molitura campione su una partita di olive raccolte in anticipo di dieci giorni dall’azienda nostra socia Olio Veritas, che a Campagnatico ha realizzato un impianto intensivo con la cultivar Maurino. Ne ricaveremo un olio che se supererà il panel test potrà ottenere la certificazione Igp Toscano».

La campagna olearia inizierà di fatto la prossima settimana per poi entrare nel vivo a partire da metà ottobre, per concludersi, salvo piogge o grandine, entro la fine di novembre. L’Igp Toscano, d’altra parte, come prevede il disciplinare, dev’essere franto entro e non oltre il 15 dicembre di ogni anno. A poche centinaia di metri dallo storico frantoio di Olma, da quest’anno sarà pienamente operativo quello di Arte Olio, la società che dal 2019 al 2023 ha realizzato più di 700 ettari di impianti olivicoli super intensivi con le cultivar spagnole Arbosana e Arbequina, e svariati ettari sperimentali con cultivar italiane e italo spagnole adattate alla coltura ad alta densità di piante. Un investimento che ha superato i 40 milioni di euro, 10 dei quali destinati alla realizzazione del nuovo moderno frantoio, che punta a valorizzare l’olio Evo italiano, non Igp, comunque molto apprezzato sui mercati esteri. «Per noi – spiega l’amministratore delegato della società, Riccardo Schiatti – è il primo anno di raccolta, che si preannuncia buona, in linea con il piano di crescita. Inizieremo verso metà ottobre perché il calo delle temperature e la pioggia hanno un po’ rallentato la maturazione delle olive».

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