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Grosseto

Elezioni comunali 2024
I risultati

Comunali in Maremma, il centrosinistra vince 11 a 3 ma perde la sua città simbolo

di Emilio Guariglia
Comunali in Maremma, il centrosinistra vince 11 a 3 ma perde la sua città simbolo

Il centrodestra espugna Follonica e può esultare, anche se il “boom” di FdI in Europa non si riflette nei Comuni. A Scarlino chiesto il riconteggio

11 giugno 2024
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A referto, la partita è finita 11 a 3. Così dicono i numeri. Ma qui la partita era politica e in politica, si sa, la matematica è spesso un’opinione. Dunque, chi ha messo a segno gli undici gol non può dirsi davvero vincitore, e chi ne ha fatti tre ha ottime ragioni per esultare comunque. Perché nella tornata elettorale amministrativa 2024 in provincia di Grosseto, fra i tre sindaci che il centrodestra mette sul piatto della bilancia ce n’è uno dal peso specifico clamoroso: Matteo Buoncristiani, che dopo ottant’anni espugna la roccaforte rossa per antonomasia, Follonica. Con una vittoria netta, al primo turno, dal fortissimo valore simbolico, oltreché concreto.

Comincia così, dalla sorpresa finale, il racconto di una lunga giornata di scrutini che per il centrosinistra e in particolare per il Partito democratico si era aperta – a livello di elezioni comunali – nel segno di prospettive inaspettate. Primo dato ufficiale, infatti, dal Giglio arrivava la notizia della non pronosticata vittoria del medico Armando Schiaffino: 5 voti in più dello sfidante Walter Rossi, quanto basta per tornare primo cittadino a trent’anni di distanza e cambiare colore a quello che, dopo il lunghissimo regno di Sergio Ortelli, sembrava un feudo inattaccabile del centrodestra. E mentre nei piccoli comuni delle Colline metallifere si concretizzavano percentuali plebiscitarie per gli uscenti sindaci dem di Monterotondo e Montieri, l’Amiata riprendeva compatta la via del centrosinistra: Castel del Piano, riacciuffato da Cinzia Pieraccini, Seggiano (che molti davano in bilico) saldamente mantenuto da Daniele Rossi, Marini che respinge con ampio margine l’assalto ad Arcidosso e Balocchi (candidato unico) quello dell’astensionismo a Santa Fiora.

Tutti successi, uno in fila all’altro, che – tranne rare eccezioni – al mattino nessuno dava per scontati. Anzi. I numeri delle europee, ufficiali all’alba, raccontavano infatti di un centrodestra super, grazie alla prestazione “monstre” di Fratelli d’Italia capace di avvicinare – in provincia – quota 35 per cento. E invece ecco ripetersi lo “strano fenomeno” del 2019, quando il votoeuropeo gnava la Lega di Salvini a un prodigioso 38 per cento, e quello delle comunali – il giorno dopo – rimetteva quasi tutti i Comuni nelle mani dei sindaci del centrosinistra. Così è andata anche stavolta. Con un voto, quello di Maremma e Amiata, che dimostra quanto poco paragonabili siano le elezioni locali a quelle nazionali, dove l’effetto leadership può cambiare ogni cosa.

Tanto per fare un paio di esempi, Fratelli d’Italia registra il record di voti europei a Cinigiano (44 per cento) e a Civitella Paganico (42,6): entrambi Comuni nei quali i candidati sindaci di centrosinistra, votati dagli stessi cittadini ma “con l’altra mano”, vincono facile. La regola aurea, ormai è un dato di fatto, è che agli elettori nelle amministrative piace” l’usato sicuro”. E, da Roccastrada ad Arcidosso, così è stato anche stavolta, quando per di più in pista c’erano i “sicurissimi” al terzo mandato.

Non ha fatto eccezione Scarlino: qui il centrosinistra era sicuro di battere un centrodestra spaccato in due e invece l’uscente Francesca Travison ha tirato fuori la zampata inattesa: sindaca per due voti di scarto, che lo sfidante Luca Niccolini e la sua lista, ovviamente, hanno già contestato ufficialmente chiedendo il riconteggio: «Abbiamo riscontrato alcune contestazioni nell'attribuzione dei voti in vari seggi elettorali, che non possiamo ignorare», scrive Scarlino nel Cuore, e si vedrà.

Ma la vera “bomba” esplode poco prima del tramonto quando – ufficiosa, perché resta una sezione da conteggiare, ma certa alla luce dello scarto incolmabile tra i due – da Follonica arriva la notizia della vittoria al primo turno di Matteo Buoncristiani.

Una doccia gelida, per il centrosinistra, che già preparava la festa, anche in omaggio alla verve ritrovata nel voto delle europee. Lo ammette Marco Simiani, deputato del Pd, che con voce amara ribadisce la volontà di andare al riconteggio per Scarlino e cerca di “spiegare” la debacle di Follonica: «Il centrosinistra lascia in dote un tesoretto di risorse e progetti a chi governerà la città. Qui - dice Simiani - ha vinto Buoncristiani, non il centrodestra. Nelle comunali il Pd prende più voti di FdI, e la lista civica di Buoncristiani è testa a testa con quella di Fratelli d’Italia».

A sentirla, sembra un po’ la storia di Vivarelli Colonna a Grosseto. Quella vittoria “a sorpresa” di un civico tirato fuori come dal cilindro. E che dopo otto anni è ancora al governo della sua città.
 

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