Grosseto, pronte sei idee meravigliose per far rivivere l’ex Marraccini
Presentati i progetti elaborati nel corso di quattro mesi di lavoro. Fino al 30 novembre sono a disposizione per essere visionati e commentati
GROSSETO. Non uno, non due ma ben sei possibili nuovi (ex) cinema Marraccini. Ieri pomeriggio sono stati presentati i sei progetti realizzati dai cittadini per dare nuova vita a quello che è un edificio storico di Grosseto e che per troppi anni era rimasto abbandonato al suo triste destino. I cittadini che hanno preso parte al percorso partecipato hanno raccontato cosa, secondo loro, potrebbe nascere ne il fu cinema Marraccini. I sei gruppi hanno lavorato per ben quattro mesi per sviluppare al meglio le loro idee, coordinati dalla cooperativa di Comunità della Maremma “Le Vie”, presieduta da Pietro Ceciarini. Ieri sera, erano presenti il sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, l’assessore ai lavori pubblici, Riccardo Ginanneschi, l’assessore alla cultura, Luca Agresti, e il presidente dell’istituzione Le Mura, Alessandro Capitani: alla sua istituzione spetterà il compito di gestire la struttura una volta aperta. Ogni gruppo di lavoro aveva un tema da portare avanti: aggregazione, giovani, laboratori, produzione, spettacolo e tecnologia. Da ieri e fino al 30 novembre tutti i cittadini potranno visionare i progetti e lasciare dei commenti o fare delle osservazioni per migliorare ancora di più le idee. Spetterà poi all’amministrazione comunale il compito di realizzare un unico progetto che includa le sei idee portate dai cittadini. Una volta che ci sarà il progetto finale, il Comune si candiderà ad alcuni bandi per ricevere i fondi necessari a realizzarlo. Il percorso è ancora lungo; non sarà certamente possibile vedere l’ex cinema Marraccini terminato nel giro di pochi mesi. Ma intanto, ieri è stato raggiunto un importante traguardo.
Il Marraccini per te
A illustrare il primo progetto Giovanna Casolaro con “Il Marraccini per te”, costruiamoci la cultura. «Da un sondaggio è emersa la difficoltà nel trovare spazi idonei per l’aggregazione, e in particolare per laboratori artistici e culturali: assenza di questi spazi, difficoltà di dialogo con l' amministrazione, costi eccessivi, orari troppo restrittivi sono i principali problemi». Il gruppo ha pensato di realizzare laboratori di arte, corsi di pittura e scrittura, ma anche laboratori di cinema, di lettura, di teatro e così via. «Tutto ciò – continua la relatrice – per andare a creare la Mediateca del Marraccini e un archivio storico. La cultura – dice Casolaro, recitando il motto scelto dal gruppo – è come un muro, aggrega, offre protezione e bellezza, ma produce anche separazione se non si lascia la porta aperta».
Giovani fuoriclasse
«Un progetto fatto da giovani per i giovani», dice Niccolò Tuttini, relatore per il secondo gruppo. «Abbiamo fatto un sondaggio al quale hanno risposto giovani grossetani – racconta Tuttini – Secondo la metà di loro non esistono posti adatti alle proprie esigenze in città. E secondo un terzo di loro, se ci sono non rispondono ai bisogni, mentre per il 17 per cento non sono sicuri. Abbiamo deciso di creare un centro nel centro che sia sicuro, divertente e formativo, utile». Uno spazio dove i giovani possano dedicarsi alle loro passioni: teatro, musica, cinema, attualità, lettura e giochi. «Scandendo settimanalmente queste attività, ragazze e ragazzi potranno trovare la loro passione al Marraccini. I giovani aiuteranno i giovani in un rapporto tra pari. Un progetto rivolto anche ai genitori, che così potranno essere più tranquilli, sapendo che i loro figli sono lì, a divertirsi e a formarsi. Perché – conclude – un giovane fuoriclasse non si nasce, ma si diventa».
Marraccini metamorfosi
Per il terzo gruppo, invece, il Marraccini attraverserà una metamorfosi, per la cultura al centro in centro. «Per un ragazzo che vuole realizzare il proprio evento ci sono diversi costi da sostenere: burocrazia, service, impianto audio-luci ed effetti speciali. Noi – dice Stefano Comandi, relatore per il terzo gruppo – vogliamo realizzare un luogo culturale dove gli artisti possano esibirsi». Il progetto si rivolge ad artisti, compagnie teatrali, agenzie di spettacolo e anche al pubblico. «Abbiamo pensato a delle sedute telescopiche, che possano spostarsi al bisogno con un motore e a un palco modulabile». Si tratterebbe di un qualcosa di innovativo, diverso dalle strutture già presenti in città: «In primis, per le medie dimensioni, il che porta anche ad avere costi non troppo elevati». Tutto questo porterebbe più arte, e così anche più turismo, vista la maggiore offerta culturale, e più lavoro, dato che sarebbero più opportunità per gli artisti. Il motto scelto dal gruppo è: «Che la metamorfosi abbia inizio».
Marraccini on/off
Un nuovo contenitore per nuove idee. È ciò che vorrebbero realizzare in via Mazzini Gaia Rum e i suoi compagni di gruppo. L’idea è di realizzare al Marraccini quattro diverse aree: una sala off modulabile, per ospitare compagnie più piccole e più grandi, una sala prove, una sala registrazione e un’area bar. «Il progetto si rivolge a gruppi musicali, compagnie teatrali indipendenti, grandi orchestre che non hanno spazi idonei, compagnie di danza contemporanea. Uno spazio originale, polifunzionale e multimediale che faccia da motore sociale ed economico, dando delle possibilità alle realtà artistiche e culturali, coinvolgendo nuove persone nella vita culturale e creando un nuovo indotto per la città, attirando artisti e nuovo pubblico anche da altre parti d’Italia».
AgGRegazione
A illustrare il progetto del quinto gruppo Chiara Benicchi: «Abbiamo sottoposto un questionario a circa 200 persone, che hanno evidenziato una mancanza di comunicazione: molti, infatti, non sono a conoscenza che ci sono spettacoli culturali o se ci sono non sono interessati. Una risposta che ci è stata fornita da molti under 35». Nell’ex cinema vorrebbero realizzare un salotto culturale: uno spazio polifunzionale e multidisciplinare per accogliere spettacoli diversi dalla proposta culturale già presente in città, così da attrarre un nuovo target di persone, specie la popolazione più giovane. «Ma che sia uno spazio aperto anche agli incontri, al coworking e ai laboratori, dotato di un planetario per nuove esperienze multimediali immersive, librerie e un’area per il teatro informale». Una nuova vita per il Marraccini che, secondo loro., potrebbe portare alla creazione di uno spazio innovativo dove promuovere la diversità e l'accessibilità culturale, ma anche preservare le radici culturali e stimolare il dialogo. «Un’esperienza culturale su misura, giorno dopo giorno».
Open
Ultimo, ma non per importanza, il progetto di Nicoletta Di Pietro e compagni: «Abbiamo condotto una breve indagine, che ha evidenziato come in città manchino posti dove andare a lavorare, studiare o crea, con orari che non siano troppo stretti. Abbiamo pensato a uno spazio dedicato al coworking, dove lavorare singolarmente o in gruppo, ma anche tecnologico e aperto ai nuovi media, dove si possano realizzare, a esempio, podcast, video e contenuti social, con green screen e tutti gli strumenti necessari. Avevamo pensato di realizzare anche un planetario». Lo spazio coworking potrebbe essere diviso in postazioni fisse, sale riunioni e cabine dove fare call senza essere disturbati. «Uno spazio aperto a freelance, startup, scuole e turisti». Sui profili social del Nuovo cinema Marraccini è possibile trovare il form dove lasciare le proprie sensazioni o anche alcuni consigli per rendere ancora migliori queste sei proposte.
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