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Agricoltura

Grosseto, le uve a bacca rossa resistono: funghi, insetti e meteo piegano (ma non spezzano) la raccolta

di Massimiliano Frascino
Grosseto, le uve a bacca rossa resistono: funghi, insetti e meteo piegano (ma non spezzano) la raccolta

I produttori: «L’uva ha perso un po’ di peso, ma mantiene buoni zuccheri e polifenoli»

16 settembre 2023
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GROSSETO. Vendemmia a pieno ritmo in questi giorni con le uve a bacca bianca ormai in cantina in fase di fermentazione e quelle a bacca rossa raccolte forsennatamente in lungo e in largo per la provincia.

I viticoltori che conferiscono alla Cantina dei vignaioli di Scansano (170 soci per 700 ettari, 390 dei quali a Sangiovese Morellino Docg e il resto a Vermentino, Cabernet, Ciliegiolo, Merlot e Trebbiano, Doc Maremma Toscana e Igt) sono tutti nei campi; dove raggiungiamo il direttore Sergio Bucci, in fase di sopralluoghi: «La vendemmia procede regolarmente e le uve sono generalmente in buone condizioni. Anche se gli acini hanno perso un po’ di peso in seguito alle elevate temperature associate ai venti delle ultime due o tre settimane. Questo ha provocato qualche stress alle viti, che hanno perso molte foglie basali e parte di quelle apicali. Con il sole che ha picchiato sui grappoli. Ma fortunatamente il tenore zuccherino è piuttosto buono, così come lo sono colore e polifenoli, favoriti dallo sbalzo termico che si è verificato in diverse fasi. I nostri soci hanno eseguito i trattamenti preventivi per la Peronospora in tempi utili, quindi i danni sono stati limitati. Se dovessi fare una previsione, direi che perderemo intorno al 10 per cento della produzione, e che la qualità sarà buona».

Marco Cencini è titolare dell’omonima azienda agricola, che da 23 anni a Manciano, zona Sgrillozzo, produce rosso a marchio Sovana Doc e Bianco di Pitigliano Doc, che vende direttamente o attraverso il canale Horeca. In un’azienda che si estende su 14 ettari, 5,5 nei quali coltivati a vite, che ogni anno produce circa 15mila bottiglie: «Non ho sinceramente di che lamentarmi: abbiamo scampato gli effetti devastanti della Peronospora, e siccità e alte temperature non hanno comportato una sofferenza a livello radicale della vite ma nella parte aerea, che ha risentito dello stress da calore. La perdita di peso degli acini, però è stata compensata dalla buona maturazione dei grappoli».

Giulio Fontana, responsabile della Cantina di Pomonte di Terre dell’Etruria, ha 60 aziende conferitrici per 100 ettari complessivi, distribuite da Orbetello al Grossetano comprese le aree interne. La cooperativa produce vini a marchio Morellino Docg, Doc Maremma Toscana e Igt Toscana: «I vitigni precoci come Ciliegiolo e Vermentino non hanno avuto problemi particolari. Le uve di Merlot e Sangiovese, invece, hanno un po’ risentito della Peronospora, dell’Oidio e della Tignola, a seconda della collocazione delle aziende e della loro esposizione solare. Però, tutto sommato, dal momento che i soci hanno seguito con attenzione le indicazioni agronomiche e hanno saluta assistenza tecnica, i danni sono stati limitati. Anche da noi in diversi hanno notato una riduzione del peso dei grappoli per le sofferenze della vite dovute al caldo. Motivo per cui a fine vendemmia ci attendiamo una riduzione della quantità tra il 10 e il 20 per cento dei vini a bacca rossa, ma una buona qualità media».

Chi non è per niente contenta, è Laura Santamaria, amministratrice delegata della società agricola Eric Banti, storica produttrice mancianese di Morellino: «Per noi la stagione è stata disastrosa e trovo francamente irrealistico che in tanti dichiarano di non aver avuto problemi. Prima abbiamo avuto la grandine, anche se da noi ha fatto danni relativi, poi la Peronospora che ha danneggiato molto le vigne, soprattutto quelle biologiche, perché era impossibile effettuare i trattamenti sistemici tanta era l’acqua caduta. Poi tra fine agosto e settembre alte temperature e vento hanno completato l’opera. Se perderemo metà della produzione, quest’anno potremo dirci fortunati: di solito facciamo 130mila bottiglie fra Docg Morellino, Ciliegiolo e Sangiovese in purezza, Vermentono e un Brut a base di Sangiovese col metodo Charmat con la Doc Maremma Toscana».

Infine, abbiamo sentito la tenuta Terenzi di Scansano, uno dei più grossi produttori di Morellino Docg con i suoi 60 ettari a mezza collina: «Martedì 28 agosto – spiega Gabriele Ferrari, responsabile delle vendite – abbiamo concluso la raccolta delle uve a bacca bianca, e da poco abbiamo iniziato con la vendemmia delle uve di Merlot e Sangiovese, che quest’anno è stata piuttosto ritardata. I terreni dell’azienda hanno le argille in profondità e le vigne non hanno sistemi di irrigazione di soccorso. Quest’anno siamo stati attaccati da Peronospora e Oidio, ma siamo riusciti a fare tempestivamente più di un trattamento. Per cui le uve un sono sane, con un buon tenore zuccherino e di polifenoli. Le vigne non hanno sofferto stress idrici o per il calore».

Terenzi mette sul mercato circa 400mila bottiglie di Morellino classico all’anno, comprese due Riserve e un Super Tuscan – Francesca Romana – a base di Cabernet Franc, Cabernet Souvignon e Merlot.

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