Giglio, top manager morto in barca. La procura ha affidato le perizie
La famiglia della vittima si è affidata all’avvocato Giorgio Perroni dello studio Perroni & Associati di Roma, che in aula ha ritenuto di non nominare propri consulenti di parte che presiedano allo svolgimento degli accertamenti
ISOLA DEL GIGLIO. La procura della Repubblica di Grosseto, nel corso dell’udienza di venerdì 28 luglio alla presenza delle parti, ha affidato due perizie che dovranno far luce sulle circostanze del decesso di Fabio Attilio Cairoli, il top manager di Igt Global Lottery morto a 58 anni sabato 8 luglio a bordo del Giappa, l’imbarcazione ormeggiata al Molo Rosso dell’Isola del Giglio.
Un decesso sul quale, nel frattempo, indagano i carabinieri.
Il pubblico ministero Carmine Nuzzo ha dato in carico al professor Silvio Chericoni, direttore della Sod (struttura operativa dipartimentale) di tossicologia forense dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, una consulenza tecnica tossicologica sui campioni e sul sangue prelevati dalla salma di Cairoli.
Nuzzo ha poi dato in carico al medico legale Valentino Lo Cicero (albo del Tribunale di Pistoia) una consulenza tecnica informatica forense – con estrazione di copia forense e acquisizione di dati – su telefoni cellulari, computer e altri dispositivi sequestrati all’esito delle perquisizioni del 20 luglio ai familiari di Cairoli e alle undici persone indagate – come atto dovuto – per omicidio colposo nel decesso del top manager, cioè infermieri e medici del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello, da dove il ceo di Igt Global Lottery era stato dimesso il giorno prima (venerdì 7) dopo un controllo per dolori al petto e a una spalla: la procura ha coinvolto negli accertamenti tutto il personale sanitario che era venuto a contatto con lui.
L’autopsia eseguita venerdì 14, infatti, non avrebbe evidenziato elementi tali da imprimere una svolta decisiva alle indagini. Allo stesso modo, l’esame non ha fornito certezze su un eventuale nesso tra le cause che hanno portato Cairoli al San Giovanni di Dio e il malore fatale del giorno seguente. Poiché l’attenzione si è concentrata sul cuore, questo organo sarà esaminato a parte, con più accuratezza, e servirà qualche giorno in più per arrivare a una relazione definitiva.
Tanto Chericoni quanto Lo Cicero hanno quindi chiesto alla corte (e ottenuto) 60 giorni di tempo per eseguire le operazioni commissionate dal sostituto procuratore. Il direttore di tossicologia forense del Santa Chiara avvierà la procedura richiesta giovedì 3 agosto, mentre il medico legale del Tribunale di Pistoia ha in programma di cominciare già oggi.
La famiglia del manager si è affidata all’avvocato Giorgio Perroni dello studio Perroni & Associati di Roma, che in aula ha ritenuto di non nominare propri consulenti di parte che presiedano allo svolgimento degli accertamenti.
A “geometria variabile” (cioè sulla base degli accertamenti autoptici) anche la linea difensiva per infermieri e medici, assistiti dai legali Luciano Giorgi, Carlo Valle, Patrizia Fabiani, Diego Innocenti, Massimiliano Arcioni e Valentina Chech: i legali si riservano di nominare consulenti propri a seconda dell’esito degli incarichi che Nuzzo ha assegnato a Chericoni e Lo Cicero.