Il Tirreno

GROSSETO. Ettore Bianciardi, figlio dello scrittore Luciano Bianciardi (1922-1971), è morto all'età di 73 anni. Nato il 17 ottobre 1949 a Grosseto dal matrimonio con Adria Belardi, del padre aveva ereditato l'ironia e la grande passione per la letteratura. Il figlio ha curato prefazioni alle opere di Bianciardi e ha tenuto molti interventi in ricordo del padre. L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla Fondazione Bianciardi di Grosseto che «si stringe alla traduttrice e editrice Luciana Bianciardi, che ha perso il fratello maggiore Ettore».

«Abbiamo sempre rispettato - affermano il presidente e la direttrice della Fondazione Bianciardi, Massimiliano Marcucci e Lucia Matergi - la sua lateralità rispetto alla Fondazione. Ettore ha saputo scrivere prefazioni e interventi molto azzeccati su Luciano Bianciardi». Con il padre tuttavia il rapporto è stato complesso, specialmente durante l'adolescenza, con l'autore di "La vita agra" che viveva e lavorava a Milano mentre il figlio Ettore era rimasto a Grosseto con la madre. «Dopo la morte ho conosciuto veramente mio padre - ha raccontato Ettore Bianciardi in un'intervista - ma ho conosciuto l'uomo, lo conosco ogni giorno di più, scopro un enorme vastità di pensiero, di sentimento, di ribellione, di voglia di cambiare, ma un padre io non l'ho mai avuto. Molti sentendomi parlare di lui dicono: eh si vede che ami tuo padre, ma non hanno capito nulla. Io amo l'intellettuale, il padre lo detesto». La Fondazione Bianciardi ricorda che dopo l'alluvione del 4 novembre 1966, che colpì con l'esondazione del fiume Ombrone, Ettore Bianciardi, allora 17enne, si rese volontario per aiutare la Biblioteca Chelliana di Grosseto dove era stato direttore il padre.