Ex Florida Il Comune batte cassa fra un mese udienza in Tribunale
Oneri non pagati per 290mila euro dalla cooperativa costruttrice (fallita)
FOLLONICA. Il Comune ha dato mandato a un legale per il recupero del credito di quasi 290 mila euro nei confronti della cooperativa Arcobaleno e relativo agli oneri di urbanizzazione della lottizzazione ex Florida sul lungomare Italia.
La nuova vita dell’ex dancing, che dagli anni del Dopoguerra fino agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso è stato uno dei locali di intrattenimento più importanti del territorio, iniziò ufficialmente nel 2011 quando, dopo un lungo periodo di chiusura e abbandono, il consiglio comunale approvò la nuova destinazione dell’area dando il via libera alla costruzione di un nuovo stabile (di identica cubatura al precedente) in grado di ospitare negozi, esercizi pubblici, ristoranti con box e cantine interrate.
Il tutto a due passi dal centro cittadino e di fronte a uno degli scenari più suggestivi dell’intero golfo di Follonica, tanto che la terrazza sul mare che si trova al primo piano della attuale struttura è una delle più ricercate per poter cenare alle ultime luci del giorno durante gli splendidi tramonti maremmani o semplicemente per godere di un panorama emozionante.
Un primo progetto di restyling venne bocciato a gennaio del 2012 per poi venire approvato un mese dopo grazie alla revisione delle volumetrie e alla correzione di alcune incongruenze tecniche, l’11 gennaio del 2013 prese infine il via la demolizione della vecchia e storica struttura con l’inizio della costruzione del nuovo complesso conclusa a tempo di record e i primi negozi aperti a maggio del 2014.
Poco più di un anno dopo, a fine 2015, l’ufficio tributi del Comune intraprese una prima iniziativa per il recupero dei crediti nei confronti della società Arcobaleno Impresa Edile: mancavano infatti i versamenti di quattro ingiunzioni relative a sanzioni e oneri di costruzione e urbanizzazione, oltre ad alcuni canoni per l’occupazione di spazi e aree pubbliche per un totale di 287 mila euro.
Questi soldi, però, non risultano mai essere stati versati, e il credito è rimasto in attesa di essere riscosso fino a quando, lo scorso anno, il Tribunale di Grosseto ha dichiarato il fallimento della società dando il via a una complessa procedura che tocca anche il settore del recupero dei crediti.
Fra un mese, per la precisione l’11 aprile, si terrà infatti l’udienza per la verifica del passivo fallimentare nella quale il giudice delegato andrà a decidere su ciascuna domanda, nei limiti delle conclusioni formulate e avuto riguardo alle eccezioni del curatore, a quelle rilevabili d’ufficio e a quelle formulate dagli altri interessati.
Per recuperare il credito, da parte del Comune si è quindi reso necessario presentare istanza di insinuazione nel passivo fallimentare, perfezionata nei giorni scorsi a un mese esatto dall’udienza. In questo modo il credito vantato dall’amministrazione sarà valutato assieme agli altri esistenti per cercare di recuperare almeno una parte degli oneri all’epoca non versati.