Grosseto, smarriscono 30mila euro in gioielli: trovati dal comandante dei carabinieri (libero dal servizio)
Castell’Azzara: lieto fine per due orafi fiorentini in viaggio per Roma
CASTELL'AZZARA. Il fortunato ritrovamento ha avuto per protagonisti un maresciallo dei carabinieri e una coppia di commercianti orafi fiorentini, marito e moglie, che il giorno di San Valentino avevano deciso di andare a Roma a trovare la figlia (anche lei orafa) e partecipare ad un meeting di settore.
Incoraggiati dal bel tempo, i coniugi erano partiti dal capoluogo regionale e in più di tre ore erano giunti nella capitale. Con sé avevano un bagaglio leggero e uno zainetto, contenente alcuni effetti personali e diversi oggetti preziosi, funzionali alla loro partecipazione al meeting. Zainetto che marito e moglie, una volta arrivati a Roma, si erano resi conto di non avere più.
I due, pensando di aver subìto un furto, avevano sporto denuncia presso una Stazione carabinieri di Roma. Nella denuncia, la coppia aveva descritto minuziosamente il contenuto dello zainetto e fornito ai militari ogni dettaglio utile nella speranza di poter tornare in possesso del prezioso bagaglio. In particolare, si erano soffermati a pensare se la zona in cui presumibilmente lo zainetto era sparito fosse o meno coperta dall’occhio di qualche telecamera.
Presentata la denuncia, i due si erano congedati dai carabinieri con un forte senso di frustrazione, dovuto al pensiero di aver probabilmente perso un vero e proprio piccolo tesoro – 30mila euro di preziosi – e di vedersi rovinata la passeggiata nella Capitale, come del resto la partecipazione al meeting.
Alcune settimane dopo arriva loro una “misteriosa” email nella quale un uomo affermava che era stato ritrovato uno zainetto, forse di proprietà dell’orafo, e invitava quest’ultimo a contattarlo. Dopo le iniziali ritrosie e la perplessità dovuta alla strana circostanza, per i coniugi è arrivata una bella notizia: l’uomo che li aveva contattati è il comandante della Stazione carabinieri di Castell’Azzara.
Circa due settimane dopo il viaggio dei due, il militare, libero dal servizio, passando lungo una strada, aveva notato uno zainetto abbandonato all’altezza di un piccolo slargo. Insospettito, il maresciallo era andato a verificare: la zona, infatti, è stata anche luogo di spaccio, per cui aveva inizialmente pensato che in quello zaino potessero esserci sostanze stupefacenti.
Dopo averlo recuperato e portato in caserma, il maresciallo – con tutte le cautele del caso e nella massima sicurezza – aveva verificato che dentro c’erano effetti personali femminili, un tablet e diversi oggetti d’oro.
Il militare si era quindi attivato per verificare se ci fossero state denunce per l’ammanco di quelle cose, ma senza esito. Nel tentativo di risalire ai proprietari aveva quindi acceso il tablet ed era risalito a un indirizzo mail. Da qui è stato poi possibile per lui mettersi in contatto con la coppia e ricostruire la vicenda: i coniugi, durante il viaggio per Roma, avevano effettuato una breve sosta lungo la strada e la donna, uscendo dalla macchina, aveva preso lo zaino perché, consapevole del prezioso contenuto, non voleva separarsene.
Ma inavvertitamente, a un certo punto lo aveva posato a terra per poi risalire in macchina lasciando lo zaino sul ciglio della strada, sicura invece di averlo con sé.
La vicenda si è conclusa venerdì scorso nella caserma dei carabinieri di Castell’Azzara, dove l’orafo è rientrato in possesso dei propri beni, ringraziando il comandante per la sua dedizione e la profonda onestà e senso civico dimostrate nella circostanza.