Il Tirreno

Grosseto

Dopo 15 anni via la terra inquinata

di Francesca Ferri
I lavori di rimozione della terra contaminata dall'ex distributore Total-Erg di viale Michelangelo (foto Agenzia Bf)
I lavori di rimozione della terra contaminata dall'ex distributore Total-Erg di viale Michelangelo (foto Agenzia Bf)

Lavori di bonifica all’ex distributore Total-Erg di viale Michelangelo. Una famiglia fu costretta a trasferirsi altrove

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GROSSETO. Il braccio meccanico affonda nella collinetta di terra e la carica su un grosso camion della Eco trasporti. La terra inquinata da idrocarburi, che oltre dieci anni hanno visto darsi battaglia in tribunale la compagnia petrolifera e una famiglia che aveva la casa affacciata proprio sull’ex pompa di benzina, finalmente viene rimossa.

Dopo anni di battaglie in tribunale, l’ultimo capitolo della vicenda dell’ex distributore Total Erg, in viale Michelangelo a Grosseto, si sta scrivendo in questi giorni.

La vicenda risale agli anni Novanta quando nel sottosuolo vicino al distributore si registrano i primi valori oltre la norma di idrocarburi, sostanze inquinanti e cancerogene. La famiglia Tarsi, che abita proprio accanto al distributore, si allarma e, seguita dal Forum Ambientalista di Roberto Barocci, associazione ambientalista in prima linea nella denuncia e nel di siti inquinati in provincia di Grosseto, chiede la bonifica della zona.

A fine 2003 le cisterne del distributore vengono rimosse ma i tecnici della Procura verificano che anche la falda è inquinata.

Cominciano le bonifiche e, in parallelo, parte la controffensiva giudiziaria di Total (TotalErg dal 2011). Tra progetti di bonifica preliminari e definitivi, integrazioni, caratterizzazioni, revisioni, variazioni, proposte e relazioni, dal 2002 al 2013 il colosso degli idrocarburi ha presentato ben 27 progetti di bonifica.

Il risultato di questi progetti e delle varie bonifiche che si sono succedute negli anni – la rimozione delle cisterne, le rimozioni del terreno sotto le cisterne, poi intorno al distributore e quindi sotto la strada – non sono state sufficienti a eliminare la contaminazione. Che negli anni è sempre stata attestata.

Secondo il Forum Ambientalista, solo rimuovendo tutta la terra contaminata si sarebbe rimosso anche il problema della contaminazione.

Eppure passano gli anni, e invece di ruspe e camion continuano ad andare in scena toghe e codici.

Dal 2008 la TotalErg avvia una dura battaglia legale a suon di otto ricorsi al Tar e al presidente della Repubblica, ora per sostenere che il sito era stato bonificato, ora per contestare le richieste di Comune, Asl e Arpat di bonifiche più incisive.

Gli stessi enti pubblici, del resto, non hanno mai chiesto una bonifica complessiva, ma hanno proceduto “a tappe”.

La famiglia Tarsi, nel frattempo, continua a rilevare nel corso degli anni valori di sostanze nocive cancerogene vertiginosamente più alti rispetto ai limiti previsti dalla legge, finché non decide di lasciare la casa affacciata sul distributore e di trasferirsi in attesa di giustizia.

Nel gennaio 2015 il Tar della Toscana respinge l’ultimo ricorso presentato dalla Total-Erg. La società avvia i lavori e finalmente, dopo oltre 15 anni, la terra viene rimossa e portata via.

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