Il bonus
Vandali appiccano il fuoco nel castello di Monteregio
Paura nella notte a Massa Marittima: bruciati vecchi documenti del Comune, vigili del fuoco al lavoro per domare le fiamme
MASSA MARITTIMA. Annoiati, probabilmente, da un sabato sera di inizio primavera trascorso nella città del Balestro. Annoiati e con la voglia di fare qualcosa che lasciasse in qualche modo il segno, tanto da entrare alla chetichella dentro al castello di Monteregio, il simbolo del borgo che dà anche il nome alla doc di vino famosa ben al di là dei confini della Maremma. Una volta dentro e una volta visti quei vecchi faldoni ricoperti di polvere accatastati in un corridioio al pianterreno, la voglia di appiccare le fiamme sembra essere stata irresistibile.
È successo tra mezzanotte e l’una di sabato. È bastato davvero poco, un accendino, qualche fiammifero, perché le fiamme cominciassero a mangiare tutta quella carta che era nel corridoio. Vecchi faldoni del Comune di Massa Marittima che ancora non sono stati portati via.
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Le fiamme, per fortuna, hanno distrutto soltanto quella carta senza creare altri danni a una struttura ferita dal degrado e dall’abbandono. Il vecchio castello infatti, di proprietà dell’Asl, è stato messo in vendita ma il prezzo e il vincolo della Soprintendenza scoraggiano gli eventuali investitori: dopo che l’ospedale che era ospitato in quelle stanze è stato trasferito al Sant’Andrea, l’immobile ha mantenuto la destinazione d’uso. Lì possono essere ospitate soltanto attività socio sanitarie.
Nella notte tra sabato e domenica, qualcuno che era ancora in giro a Massa Marittima ha visto uscire il fumo da una finestra e ha dato l’allarme. Sono arrivati subito i vigili del fuoco che in poche decine di minuti sono riusciti a domare l’incendio. Poi sono arrivati anche i carabinieri per cercare tracce dei vandali che erano entrati nel castello. Ma ormai, si erano dileguati.
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Pochi i danni, per fortuna. I documenti che il Comune aveva lasciato all’interno del castello facevano parte di quelli che costituiscono i vecchi archivi minerari che sono stati però spostati a Niccioleta. Lì erano rimasti solo quelli che la Soprintendenza ai beni archivistici aveva già dichiarato di nessun pregio.
È una lotta, quella che l’Asl deve combattere continuamente con i vandali che entrano all’interno del castello. Soltanto qualche settimana fa l’azienda ha cambiato tutti i lucchetti e ha rimesso le recinzioni, oltre a sistemare anche i vetri delle finestre che erano andati in frantumi. Ma tutti i sistemi di sicurezza messi in atto fino ad ora non hanno scoraggiato i vandali che hanno appiccato le fiamme la notte scorsa.
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