Il Tirreno

Grosseto

Ecco le opere del “salone dei notabili”

di Fiora Bonelli
Ecco le opere del “salone dei notabili”

Il comitato per il recupero storico e artistico del paese inaugura oggi (ore 17) la raccolta a palazzo Nerucci

15 dicembre 2013
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CASTEL DEL PIANO. Si inaugura oggi (ore 17), a palazzo Nerucci di Castel del Piano, il “salone dei notabili”, scommessa ormai in circolazione da anni, del locale Comitato recupero artistico e storico guidato, all’epoca, da Rodolfo Fazzi ed oggi da Ubaldo Corsini e dell’amministrazione comunale.

L’idea è stata quella di sistemare nel salone di rappresentanza del palazzo cinquecentesco, i ritratti di proprietà pubblica di alcuni uomini illustri di Castel del Piano, che fossero, in qualche modo un tangibile segno di riconoscimento dell’illustre pedigree del paese amiatino. Comune e Comitato hanno, di recente, acquisito, con questo fine, due dipinti di proprietà della famiglia Ginanneschi che si aggiungono agli altri ritratti di uomini illustri di Castel del Piano, che hanno costruito settori interi della storia paesana. I ritratti sono 8: Giuseppe Nicola Nasini (1657- 1736) (copia fotografica del ritratto originale conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze), il più grande pittore di una famiglia di artisti casteldelpianesi, Angelo Ginanneschi (1671- 1741) (opera di Francesco Notari 1876-1941), che fu canonico della Basilica vaticana, e fu conclavista per l’elezione di due Papi. Francesco Ginanneschi (1693- 1764) che fu archiatra pontificio e professore di botanica e medicina teorica presso l'Archiginnasio di Roma. Giovanni Felice Antonio Ginanneschi (1742 – 1835), ingegnere, filantropo, esperto di musica che ebbe l’idea di progettare piazza delle “Storte” simile a piazza del Campo di Siena e fondò nel 1807 la Filarmonica “Rossini”. Orazio Imberciadori (1788 – 1861) che disegnò anche una Madonna delle Grazie e progettò il campanile della chiesa dell’Opera di Castel del Piano, nonché il “Piazzone” e i tre viali di Castel del Piano. Don Silvio Monaci (1859 - 1940)che lasciò al paese tutta la sua preziosa biblioteca di 3379 volumi e 2210 fra riviste, almanacchi e giornali.

È stato identificato, poi, grazie anche all’appello del Tirreno, il ritratto di Lucia Angelucci Bilenchi (1861- 1938) benefattrice dell’ospedale di Castel del Piano, mentre resta da identificare ancora un vescovo che Marco Farmeschi, ricercatore locale, ipotizza essere di un vescovo Angelucci. Sono stati trasferiti nell’area museale del palazzo, anche il progetto del monumento disegnato da Francesco Notari nel primo novecento e la tavola della Madonna Ginanneschi fino ad adesso nell’ufficio del sindaco, acquistata con una sottoscizione popolare.

«Il senso del salone dei notabili, è di mostrare ufficialmente, alla comunità e ai visitatori del palazzo, non solo delle opere d’arte, ma dei ritratti di uomini che in vario modo hanno contribuito a dare lustro e sostanza al nostro paese, commenta il sindaco Claudio Franci. Con opere d’ingegno, di arte, di fantasia, di religiosità, di filantropismo. Crediamo che sia un’operazione culturale di grande valore che potrà accrescersi strada facendo se potranno essere acquisiti altri ritratti di uomini di Castel del Piano di chiara fama». Tutta l’operazione è stata resa possibile dalla sinergia del comune, del comitato, del sistema museale Amiata, dell’Unione comuni, degli operai comunali.

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