Grosseto, addio alla dottoressa Stumpo: aveva 56 anni
Medica di riferimento per l’anatomia patologica nella Breast Unit del Misericordia. Lascia il marito e due figli
GROSSETO. Oggi (martedì 3 giugno), all'età di 56 anni, è mancata all’affetto dei suoi cari la dottoressa Michela Stumpo, medica di riferimento per l'anatomia patologica nella Breast Unit del Misericordia. A dare il triste annuncio il marito Pantaleo Dell’Anna, i figli Jacopo e Martina, la madre Anna, il fratello Giacinto e i cognati Elvira, Giuseppe, Lucia, Luigi e i parenti tutti.
«Con competenza, dedizione e profonda umanità, la dottoressa Stumpo è stata un punto di riferimento imprescindibile per tante donne della nostra provincia», scrivono dalla onlus Insieme in Rosa, ricordando come quella professionista che ha lavorato per lungo tempo a stretto contatto con l’oncologia «ha rappresentato una figura fondamentale nella lotta contro il tumore al seno, contribuendo ogni giorno, con passione e professionalità, alla cura e al sostegno delle pazienti. Ci stringiamo con affetto alla sua famiglia, ai colleghi e a tutte le persone che hanno avuto il privilegio di conoscerla e lavorare con lei. Il suo esempio continuerà a vivere nel cuore della nostra comunità e nel nostro impegno quotidiano».
Stumpo se n’è andata a causa di una grave malattia scoperta appena dieci mesi fa affrontata con consapevolezza, dolcezza e forza, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore dei colleghi del reparto; che la ricordano come «una persona molto cara e premurosa, e una professionista sul lavoro semplicemente perfetta: era in grado di eseguire ogni volta una diagnostica molto accurata e precisa per la chirurgia e l’oncologia medica, così da permettere ogni volta di mettere a punto terapie il più possibile mirate. Quando si dice una persona speciale… ecco, quella era Michela».
Mai un atteggiamento conflittuale e sempre pronta a ricompattare il gruppo in caso di discussioni o disguidi, «per la natura del suo ruolo si è sempre trovata “nelle retrovie” ma non ha mai inteso far mancare il proprio supporto alle pazienti, prendendo particolarmente a cuore i casi più difficili e cercando il più possibile di accelerare i loro iter diagnostici», aggiunge chi le stava a fianco ogni giorno in ospedale e che oggi confessa: «Aveva una passione per la lingua francese, che ha trasmesso alla figlia, e per la medicina, con la quale ha “contagiato” il figlio (che studia per diventare medico). Intelligentissima, risolveva ogni problema con grande tranquillità e solo a starle accanto ci si rilassava: a chiudere gli occhi si riesce ancora a sentire la sua voce».
Scrive sui social un’amica di gioventù: «Certe amicizie non finiscono mai, certi sorrisi restano dentro e di certo avrai seminato bene lì dove hai vissuto finora. Buon viaggio Michi, vedi come fare ma cerca di essere di conforto ai tuoi. Un abbraccio».
Il rito funebre viene celebrato mercoledì 4 giugno alle 17 alla chiesa dell’Addolorata, muovendo dalla casa funeraria Rocchi (via dell’Olocausto 15), dove la salma si trova esposta. La famiglia ha chiesto non fiori ma opere di bene. Alle condoglianze di amici, colleghi e parenti si aggiungano anche quelle della redazione di Grosseto de Il Tirreno