Follonica: caso residenze, il ministero boccia il consiglio “secretato”
La minoranza su Buoncristiani: «Il sindaco dell’Hully Gully»
FOLLONICA. La minoranza si era rivolta alla prefettura in merito al consiglio comunale del 7 aprile: la seduta in cui la discussione sul primo punto all’ordine del giorno – le risposte alle 15 domande sulla presunta (all’epoca) doppia residenza del sindaco Matteo Buoncristiani – si tenne a porte chiuse. Palazzo del Governo si era quindi fatto tramite con il ministero dell’interno, che oggi risponde.
L’opposizione riteneva non fosse stata rispettata la procedura prevista dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, in particolare per quanto riguarda il passaggio sulla seduta segreta: sulle motivazioni di riservatezza, nello specifico. Per una seduta segreta serve una richiesta motivata del presidente, del sindaco o di un consigliere, e l’assise non ha deliberato alcun atto con cui viene deciso di procedere in tal senso: la risposta del presidente del consiglio alla prefettura non sarebbe sufficiente a giustificare la determinazione adottata.
Il ministero ha quindi rilevato che «quando è posto all’ordine del giorno un oggetto concernente una persona, ma su di esso non si apre alcun dibattito, oppure il provvedimento non è fondato su un’attività discrezionale, ma vincolata, cioè su meri accertamenti di un fatto e limitantesi a constatare l’esistenza di un dato obiettivo, non dovrebbe essere necessaria la seduta segreta».
Gli interni hanno poi ravvisato, oltretutto, che «le finalità di riservatezza che avrebbero reso necessario lo svolgimento della seduta consiliare in forma secretata sono state superate in quanto lo stesso sindaco ha rilasciato dichiarazioni alla stampa in merito all’argomento secretato, di fatto vanificando il carattere di “riservatezza” inizialmente conferito all’argomento in questione», come osservato dalla prefettura stessa.
Il commento di PrimaVera Civica
«Era il 1963 quando Edoardo Vianello faceva ballare l’Italia con il suo Hully Gully. Un motivetto semplice, popolare e trascinante, che partiva con un solo ballerino e poi coinvolgeva tutto il gruppo. Spensieratezza, sorrisi e boom economico: un’Italia che si divertiva danzando felicemente», premettono dal gruppo di opposizione guidato da Daniele Braccini, secondo il quale «dopo poco più di sessant’anni, a Follonica, lo Hully Gully sembra tornato di gran moda. Solo che stavolta non si balla nei dancing o sulle spiagge ma, niente popò di meno, che nei corridoi del palazzo comunale».
Protagonista «il sindaco Buoncristiani, che in una seduta rigorosamente segreta e decisamente inopportuna, ha tentato di spiegare la sua doppia residenza familiare per non pagare l'Imu (e una volta preso con le mani nella marmellata ha sistemato pagando). Ma a quanto si dice in giro non è solo sul “palco”: anche altri amministratori di centrodestra si sono uniti alla danza. Prima uno, poi due, ora forse tre». Il punto è semplice: come si concilia la pretesa del rispetto delle regole da cittadini e turisti «se loro per primi non la pagano dichiarando false residenze?».
Le dimissioni del Sindaco sono state chieste più volte, così come una presa di posizione netta da parte di Fratelli d'Italia e delle liste civiche che lo sostengono. Al momento l’unica risposta è stato «un silenzio assordante», tuonano da PrimaVera Civica, affondando il colpo: «Ma signor sindaco ci dica la verità, non ha provato almeno un po’ di vergogna nel parlare a Roma di crisi e ammortizzatori sociali alla Venator quando i lavoratori, con grande sacrificio e senso civico, pagano quanto devono per i tributi locali?».