Conference, si fa sul serio Italiano col rebus portiere
Genk primo ostacolo. Ballottaggio Christensen-Terracciano
FIRENZE. L’obiettivo di Vincenzo Italiano, intanto, è uno: evitare l’inizio della fase a gironi di Conference League della scorsa stagione. Sì culminata con la finale di Praga, ma un pareggio in casa al debutto contro l’Rfs Riga e il sconfitta a seguire di Istanbul contro il Basaksehir hanno costretto la Fiorentina a rincorrere la qualificazione. «Il sorteggio – ha detto Italiano in conferenza stampa – ci ha riservato avversari da affrontare con la massima attenzione e la dimostrazione ce la portiamo dietro dallo scorso anno, quando in qualche occasione abbiamo sofferto non per aver sottovalutato chi avevamo di fronte, ma perché non lo conoscevamo bene. Quindi, cerchiamo di fare subito più punti possibili in questo mini-campionato che è il girone per andare avanti in una competizione a cui teniamo tanto». Altra differenza (voluta) rispetto alla stagione passata: allora Italiano in conferenza svelava il nome del portiere che avrebbe giocato, stavolta no. «Siamo indecisi quest’anno se affidare la Conference a uno e il campionato all’altro. Christensen arriva da metodi di allenamento e da una filosofia calcistica forse diversi da quelle che chiediamo col nostro nuovo preparatore dei portieri, ma piano piano il ragazzo si metterà a pieno regime. È sveglio, bravissimo con i piedi, di grande prospettiva, giovane e ha una grande voglia di mettersi in mostra». Dualismo tra i pali, dualismo in attacco. «Nzola deve stare tranquillo e mettere in mostra le sue qualità. Sta soffrendo la mancanza del gol e lo posso capire, ma siamo all’inizio e i gol arriveranno: ha tutta la nostra fiducia. Idem Beltran che ha caratteristiche differenti: è più rapido, più abile tecnicamente nello stretto. Se lo vedo trequartista? Nel ruolo puntiamo su un giocatore come Bonaventura, un centrocampista che ha per primi i compiti di interdizione e per ora si continuerà su questa strada, ma ci saranno momenti in cui si dovrà partire con altre strategie in attacco per vincere». Appunto, è l’ora delle scelte. «Giocare ogni tre giorni è cosa a cui bisogna abituarsi bene e capire i tempi di recupero. Le scelte saranno di conseguenza: giocherà chi può alzare il livello di prestazione soprattutto a livello atletico. Il Genk? Squadra molto aggressiva quando non ha il pallone e in attacco è molto pericolosa». Infine, una sventagliata sui singoli. «Infantino da trequartista può esprimersi nel migliore dei modi: ha un mancino educatissimo, dinamismo e forza nelle gambe. Kayode ha esordito molto bene a Marassi, poi si è fermato per qualche giorno, è rientrato e ora è in competizione con Dodô: ha futuro, ma è al primo anno con i “grandi”. Ikoné, da martedì è in gruppo e sembra che il guaio (all’anca, ndc) sia risolto e dalla prossima settimana dovrebbe essere pronto, sperando che non abbia ricadute: sapete la mia stima nei suoi confronti per quello che ci può dare e non vedo l’ora sia al massimo. Maxime Lopez è in condizione, peccato per le due giornate di squalifica che però gli hanno dato modo di conoscere bene il mondo Fiorentina: giocatore di grande qualità, è a disposizione, vediamo se dall’inizio o in corsa, ma può dare comunque tantissimo. Barak è recuperato e gradualmente alzerà il minutaggio: siamo contenti di averlo ritrovato».