Franchi, cantiere infinito: più soldi alle ditte se recuperano i ritardi sui lavori
Il Comune elargirà premi alle ditte se recuperano i ritardi. Sabatini (lista Schmidt): «Beffa per la città»
FIRENZE. Pagare per correre. È questo, in sintesi brutale, il nuovo mantra di Palazzo Vecchio sul cantiere infinito del Franchi. Dopo mesi di ritardi, trivelle sbagliate, cronoprogrammi saltati e annunci evaporati, l’amministrazione Funaro tenta la carta della premialità: più soldi alle ditte se accelerano sui lavori della Curva Fiesole. Un incentivo economico per inseguire il tempo perduto, nella speranza – ha anticipato ieri Repubblica – di tagliare il nastro nell’anno del centenario 2026 o, al più tardi, nei primi mesi del 2027. Il nuovo programma dei lavori verrà presentato domani durante un sopralluogo allo stadio. Ma l’aria che tira non è quella delle grandi ripartenze. Il commissario governativo per gli stadi, Massimo Sessa, ha già fatto sapere che recuperare davvero gli otto mesi di ritardo accumulati è impresa quasi proibitiva. Eppure il Comune ci prova, spinto anche dall’urgenza politica di chiudere un fronte che pesa come un macigno sul bilancio e sull’immagine della città.
La partita è finanziaria e strategica. Senza l’ingresso deciso della Fiorentina nel secondo lotto – Maratona, tribuna coperta e arredi – il rischio è che il Franchi diventi un problema strutturale per i conti pubblici. Il project financing con Commisso, in cambio di una gestione pluridecennale dell’impianto, è l’unica vera via d’uscita. Ma il club chiede certezze sui tempi della Fiesole e controllo su progettazione e lavori. E ha già messo sul tavolo un ultimatum: accordo entro fine anno o fuori dall’operazione. Nel frattempo, però, la mossa dei premi alle ditte accende lo scontro politico. Dall’opposizione arriva l’attacco duro del consigliere Massimo Sabatini (lista Schmidt), che in poche righe liquida la strategia del Comune come una resa: pagare di più per ridurre i ritardi è, per lui, l’ennesima «idea geniale» dopo «quella mai realizzata del “sotto e sopra” sulla Fiesole; di fronte a 70 metri scarsi di avanzamento in un anno e mezzo – dice Sabatini – non servono bonus ma penali». Il resto è «una beffa per la città». Tra incentivi, ultimatum viola e conti pubblici sotto pressione, il Franchi resta così sospeso tra cantiere e politica. Lo sprint è partito, ma il traguardo – oggi – è ancora tutto da vedere.
