Il Tirreno

Firenze

Toscana salute
Sanità

Neonata di Gaza salvata al Meyer, tolto un tumore di due chili: «La massa pesava quasi tre volte la piccola» – Video

di Redazione Prato

	Il team di medici del Meyer che ha operato la neonata
Il team di medici del Meyer che ha operato la neonata

Era nata prematura ed è arrivata in Italia insieme alla famiglia lo scorso 30 settembre

2 MINUTI DI LETTURA





PRATO. È arrivata da Gaza, nata prematura alla 33esima settimana, quando aveva solo 10 giorni, con un tumore molto raro, un teratoma sacro-coccigeo. I medici del Meyer di Firenze l’hanno operata appena le sue condizioni lo hanno permesso, asportandole una neoformazione di circa 2 chili e adesso la piccola sta meglio e prosegue il decorso post operatorio nella Terapia Intensiva Neonatale del Meyer.

Lo staff

I chirurghi, guidati in sala dal dottor Enrico Ciardini, con un intervento di circa due ore e mezzo le hanno asportato una massa, posizionata alla base della colonna vertebrale, di circa 2 chili di peso: per farsi un'idea delle dimensioni, basti pensare che prima dell'intervento la piccola pesava 4 chili e 300 grammi, subito dopo un chilo e mezzo.

Di cosa parliamo

«Si tratta di un tumore raro, che ha un'incidenza di un caso su 40/50mila nati, e ancor più raro data l'eccezionalità delle dimensioni della massa neoplastica, che pesava quasi tre volte la piccola – spiega il dottor Enrico Ciardini – Di qui l'importanza di un intervento altamente specializzato e tempestivo, che restituisse alla bambina la possibilità di avere una buona qualità di vita».

Il racconto

Oggi la piccola, ricoverata nella Terapia intensiva neonatale, ha 28 giorni, sta crescendo e guadagnando progressivamente peso e la ferita post-operatoria si sta rimarginando: «La bambina è arrivata in condizioni cliniche abbastanza serie, anche per un concomitante stato infettivo, ma è attualmente in costante miglioramento – spiega il dottor Marco Moroni, responsabile della Terapia Intensiva del Meyer – La ferita post-operatoria, data la dimensione del tumore, era inevitabilmente importante ma sta migliorando giorno dopo giorno e, pur con tutte le cautele del caso e consapevoli che il percorso sarà lungo, siamo contenti».

La famiglia

La famiglia della piccola, arrivata insieme a lei nella notte tra il 29 e il 30 settembre nell'ambito di un programma di assistenza umanitaria del governo italiano, grazie alla Cross e alla Prefettura di Firenze, quando ancora a Gaza infuriavano i bombardamenti, è stata accolta in una delle strutture che fa parte della rete di accoglienza del Meyer. A seguirli nel loro percorso ospedaliero, sin dal loro arrivo, oltre al personale sanitario, gli operatori del servizio sociale del Meyer e i mediatori linguistici messi a disposizione dalla Fondazione Meyer, che sostiene anche la loro accoglienza.

Primo piano
Paura in porto

Piombino, va in arresto cardiaco mentre aspetta il traghetto per l’Elba: sul piazzale c’è un infermiere che la salva col defibrillatore

di Redazione Piombino