Il Tirreno

Firenze

Il tesoro dimenticato

Il castello di Sammezzano si prepara a rinascere: iniziati i lavori di messa in sicurezza


	L'interno del castello di Sammezzano
L'interno del castello di Sammezzano

La famiglia Moretti vuole restituire alla collettività il gioiello architettonico di Reggello

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FIRENZE. Dopo tre decenni di abbandono, il celebre Castello di Sammezzano a Leccio, Reggello, si prepara finalmente a tornare a nuova vita. Icona dell’orientalismo e dell’eclettismo architettonico europeo, mercoledì 15 ottobre sono stati avviati i lavori di messa in sicurezza. Già da inizio settembre è partito il progetto di restauro e di valorizzazione grazie all’impegno della Famiglia Moretti, che guida un progetto ambizioso e rispettoso del patrimonio storico, artistico e naturale del complesso.

«Sammezzano è un sogno fiabesco, prima di tutto valoriale – afferma Ginevra Moretti, amministratore delegato di SMZ srl – Per noi rappresenta un impegno concreto verso la tutela di uno dei pochi esempi rimasti di architettura orientale ed eclettica in Europa. Il nostro primo obiettivo è da subito la messa in sicurezza per poi avviare le fasi amministrative, di concerto con tutte le istituzioni coinvolte, e operative per aprire il piano nobile come patrimonio museale, insieme al parco monumentale, restituendo questo tesoro alla collettività».

Il progetto prevede anche una dimensione esperienziale, legata all’ospitalità e agli eventi, in armonia con la vocazione storica del Castello come luogo di incontro e bellezza. Come sottolinea Maximillian Fane, che segue direttamente le attività anche della importante parte forestale e botanica: «Vogliamo creare esperienze culturali di alto livello che convivano con la natura museale del castello e la tutela del parco monumentale, nostro primo impegno concreto».


Giorgio Moretti, che sta supportando l’operazione gestita da Ginevra e Max, ha aggiunto: «Ho sempre sentito il dovere di proteggere la bellezza della mia città e del territorio circostante. Il Castello di Sammezzano è un sogno che da cittadini rincorriamo da anni, un luogo che ci ha incantati da sempre. Poter avviare il progetto con la messa in sicurezza, dopo tanta attesa e tante incertezze, è per noi motivo di grande orgoglio, ma soprattutto di responsabilità. Oggi siamo felici di poter assistere all’inizio di questa rinascita e restituire vita, dignità e futuro a un bene di una bellezza unica, troppo a lungo dimenticato. È un patrimonio di tutti, che tutti devono avere il privilegio di visitare almeno una volta nella vita. L’impegno della nostra famiglia sarà non solo finanziario ma anche operativo grazie al pieno coinvolgimento di Max e Ginevra che con entusiasmo e passione stanno seguendo il progetto».

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