Firenze, incendio divampa nella Rsa: dietro il rogo l’ombra del dolo
Le fiamme originate in vari punti della struttura per anziani: lo scorso gennaio un episodio analogo sempre nello stesso edificio, con alcune persone intossicate
FIRENZE. Ancora fiamme nella Rsa La Cupolina di via Mario de’ Bernardi a Peretola. Il rogo è divampato sabato pomeriggio – 27 luglio – intorno alle 18. Nessun ferito all’esito dell’intervento di vigili del fuoco e polizia di Stato, ma tanta paura. Un film già visto, dopo l’incendio divampato nella struttura la sera del primo gennaio scorso. In entrambi i casi l’ipotesi è quella di un incendio doloso. Ipotesi che è quasi una certezza, tenuto conto che si tratterebbe di più roghi, divampati in vari punti della struttura. Sul caso sono in corso indagini da parte degli investigatori.
Cos’è successo
Per gli ospiti era quasi ora di cena, quando nei locali ha iniziato a insinuarsi un denso fumo nero. Il primo ad andare in fiamme, sulla base dei rilievi effettuati al momento da parte delle forze dell’ordine, sarebbe stato un materasso all’interno di una camera. In breve tempo tuttavia, sempre in base alla dinamica dei fatti ricostruita dagli inquirenti, si sarebbero sprigionati altri roghi. Hanno preso fuoco materassi e cuscini, una camera dopo l’altra. Un incendio dopo l’altro, che poi si sono uniti generando un unico rogo. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha permesso di scongiurare il peggio. Inoltre, i primi a intervenire e a contenere le fiamme sarebbero stati gli stessi dipendenti della residenza sanitaria, utilizzando gli estintori presenti nell’edificio.
La struttura
Nessuna persona, né tra gli ospiti della Rsa, né tra gli addetti, è rimasta ferita o comunque intossicata. La struttura conta circa cento ospiti. Per nessuno, secondo quanto si apprende, si sarebbe reso necessario il trasferimento altrove. Coloro che alloggiavano nella camere invase dal fumo, e per questo temporaneamente inagibili, sono stati spostati in zone comuni. Il rogo inoltre non avrebbe intaccato l’agibilità complessiva dell’edificio. L’ipotesi è che l’origine sia dolosa. D’altronde è difficile immaginare scenari diversi. Prima una camera, poi un’altra e a seguire le altre: in tutte sono bruciati cuscini e materassi. Avviate da subito le indagini per risalire ai responsabili del gesto, tanto che sabato sul posto è arrivato anche personale della polizia scientifica per i rilievi.
La vicenda
La vicenda è stata seguita anche dalla prefettura, per quanto riguarda l’aspetto relativo alla sistemazione degli ospiti. Alla fine per fortuna non è stato necessario nessun trasferimento, soltanto uno spostamento in altri locali della Rsa. La dinamica dei fatti è praticamente identica a quello che era accaduto il primo gennaio scorso, più o meno sempre alla stessa ora, poco prima della cena. Anche in quel caso le fiamme divamparono in più punti, per l’esattezza in due camere distinte. A prendere fuoco furono alcune coperte e dei materassi. Tutti materiali che bruciando generarono un denso fumo nero, che in poco tempo invase le stanze della residenza sanitaria. Proprio come è accaduto sabato, i vigili del fuoco riuscirono a contenere e poi a domare le fiamme in poco tempo, prima che si generassero danni strutturali all’edificio. Finirono in ospedale per accertamenti tre operatori della residenza sanitaria, rimasti lievemente intossicati dal fumo.
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