Il Tirreno

Firenze

Karma viola

Nella caccia ai talenti cambiamo schema

Andrea Bruno Savelli
Nella caccia ai talenti cambiamo schema

Basta scommettere sugli infortunati da rilanciare, cerchiamo astri sconosciuti

28 febbraio 2023
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FIRENZE Solita settimana difficile da superare per i tifosi della Fiorentina deboli di cuore. Prima il pareggio con l’Empoli poi tutto il trambusto fuori dallo stadio. Sull’episodio tra il direttore generale e il tifoso non vale la pena soffermarsi troppo. Non è successo niente di particolare, ma i tifosi è assolutamente bene che stiano allo stadio a sostenere economicamente e affettivamente la propria squadra del cuore. Come hanno fatto in 15.000 con il Braga per una partita che doveva essere una formalità e che a un certo punto ha spaventato tutti. Poi la Fiorentina si è ripresa, ha vinto la partita e si è parlato soprattutto delle follie di un arbitro incapace piuttosto che di una squadra che al 30º del primo tempo poteva riscrivere in negativo la storia di questo sport, in quanto nessuna squadra ha mai rimontato da uno a zero a quattro interno in una coppa europea.

Adesso con un ottavo di Conference più che abbordabile dobbiamo tornare a concentrarci sul campionato dove a Verona va in scena, purtroppo, una sfida salvezza. Il percorso potrebbe ricordare quello della Fiorentina ’89 e ’90 con la finale di Uefa e la salvezza all’ultima giornata. Ci auguriamo che questi rimangano solo ricordi. In settimana è stata ritirata fuori la favola che per alzare il livello dei giocatori da acquistare si debba avere lo stadio di proprietà e i conseguenti ricavi più alti. Lo stadio di proprietà può aiutare. Ma per cercare di imparare da chi sta facendo meglio di noi, per esempio l’Atalanta, possiamo dire che non esiste un’unica medicina, occorre comprare giocatori giovani e sconosciuti ai non addetti ai lavori, giocatori che poi possono accrescere vertiginosamente il proprio valore.

Come il Napoli vendere benissimo e rispendere buona parte dell’incasso per poi garantirsi future enormi rivendite ma anche grandi gioie sportive. E questi due filoni si possono portare avanti insieme. Lo stadio non darà risultati enormi da subito, gli investimenti sui calciatori portano soldi perché se ti qualifichi nelle coppe più remunerative entri in un circolo virtuoso di economia. È stato scelto Amrabat al posto di Torreira, per certi aspetti è una scelta che fino ad oggi si è rivelata giusta, per altri no. Ma la tendenza di questa direzione è quella di prendere due o tre giocatori di medio livello oppure provenienti da un infortunio e sperare che esplodano.

Un altro esempio da chi va meglio: alla Lazio hanno scelto un attaccante fortissimo, non due o tre scommesse. Si potrebbe continuare a lungo con questi esempi, ma conta di più il ragionamento generale: non esistono supereroi, non c’è una sola medicina. Questa rubrica cerca di raccontare il calcio con ironia, ma alle volte il campo ti supera, come l’arbitro di giovedì che prima non vede un fuorigioco che Ovebro era un dilettante a confronto nel primo gol del Braga, poi ne annulla uno che ad occhio nudo è impossibile da decidere, sconfessando una tecnologia che ha poche possibilità di sbagliare.

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