La valanga Elly indebolisce Giani e Nardella
Per i dem si apre una stagione nuova, e in Toscana cambierà il gruppo dirigente
FIRENZE Una valanga per la Schlein.
Una voglia di cambiamento simile a quella che, nel 2009, a Firenze portò alla vittoria Renzi. Che scardinò un sistema di potere che sembrava invincibile. Un voto omogeneo in tutta Italia ma che a Firenze farà più rumore a livello nazionale e più male alla nomenclatura ed al gruppo dirigente che si era schierato nella sua (quasi) totalità su Bonaccini. E sulla consigliera regionale del Pd, che in pochi conoscevano. E i risultati si sono visti nelle urne.
Una vittoria che avrà conseguenze. Che rafforzerà la sinistra interna e quei pochi che con coraggio hanno scelto la deputata nata in Svizzera. Che indebolisce, e non poco, Nardella, Giani (nel suo seggio ha perso 70 a 30) che comincerà a doversi preoccupare seriamente per la propria ricandidatura.
Un voto che può aver sorpreso soltanto chi era scollegato dalla realtà del Paese e della nostra Regione. Bastava girare e parlare con gli elettori del Pd e con le persone di sinistra per capire che la Schlein avrebbe vinto. E se un dirigente nazionale o locale non aveva questa percezione mi chiedo come possa rimanere al proprio posto.
Qualcuno salterà. All'inizio prevarrà un messaggio di unità e pacificazione da parte dei vincitori, anche perché data l'entità della vittoria potranno permettersi di essere magnanimi.
Ci saranno poi da fare le liste per le prossime amministrative e salteranno velocemente i segretari che si sono schierati per Bonaccini. Rimarranno un mese, due, poi qualcuno farà capire loro di accomodarsi da qualche parte. Non credo, dopo un risultato così deludente, che qualcuno abbia la dignità di dimettersi. Anche perché di questi tempi mantenere una poltrona vale più del minimo sindacale di amor proprio.
Si apre una stagione nuova per la sinistra italiana e nella nostra regione si afferma un nuovo gruppo dirigente con conseguenze che ora sono difficili da prevedere.
Ci saranno probabilmente migrazioni verso altri poli. Cambi di casacca già da oggi di alcuni che avevano nella politica un'integrazione al proprio stipendio e hanno sbagliato candidato alle primarie. Sull'aeroporto deciderà il Fossi che si ricorderà di essere stato sindaco di Campi. Giani e quel che rimane dell'ex gruppo dirigente Pd dovranno accordarsi con lui.
Le categorie economiche individueranno una sponda probabilmente vincente nel centrodestra e quelle più vicine alla sinistra si omologheranno al nuovo che avanza.
Niente di nuovo sotto il cielo.
Fu così con Renzi, è stato così con Nardella, sarà così con il Fossi, la Monni, Giorgio ed il semprevincente Bruzzesi.
Ci sarà da divertirsi.
Tra quelli che hanno votato la Schlein; per Renzi che dovrà mettere il numerino da quanti vorranno entrare nel Terzo Polo e per chi non ne poteva più di vedere sempre le stesse facce.
Meno per chi ha votato Bonaccini. Ma domani - credetemi - in tanti negheranno anche soltanto di averlo conosciuto e toglieranno perfino i selfie dai social.
È la nuova politica bellezza.
Ma che tristezza.