Muri e balaustre deturpate: “Ponte Vecchio va salvato”
Il Comune: “Chi lo imbratta è un incivile che non ama Firenze”. Lo sfogo degli orafi: “Le multe servono a poco, per chi lo deturpa ci vorrebbe il foglio di via da Firenze”
FIRENZE. Gerhard Wolf - console tedesco a Firenze durante l’occupazione nazista - lo salvò dalle bombe e dalla conseguente distruzione, ma dai barbari turisti non lo salva nessuno. Parliamo di Ponte Vecchio, uno dei monumenti più famosi e fotografati al mondo. Deturpato, vandalizzato, utilizzato da incivili come "lavagna", ora più che mai quell’opera architettonica trecentesca, considerata patrimonio artistico internazionale, ha bisogno di aiuto.
E probabilmente anche di controlli più serrati. Perché, ed è evidente, neanche le telecamere di sorveglianza, piazzate in ogni angolo, ormai fungono da deterrente per quei turisti (e non solo) che decidono di lasciare dove capita, senza rendersi conto dei gravi danni provocati al ponte, un inutile segno del loro passaggio. Decine e decine di scritte con pennarelli indelebili - in inglese, francese, tedesco e arabo - tappezzano le antiche mura, i parapetti e le colonne dei portici sia sul lato che dà sugli Uffizi (quello attraversato dal Corridoio Vasariano), che verso Ponte Santa Trinita.
«Una vergogna - lo sfogo degli orafi di Ponte Vecchio, che in più di un’occasione si sono visti costretti a far intervenire la polizia municipale - La semplice multa da 160 euro serve a poco così come le denunce se questi poi sono i risultati. Servono azioni forti, decise». E tra i bottegai c’è perfino chi chiede al Comune di punire i vandali con un foglio di via obbligatorio da Firenze. «Bisogna usare la "tolleranza zero" contro questa gentaglia che non merita di godere della bellezza della nostra città se poi si comporta in questo modo», aggiungono i titolari dei 43 negozi che fanno parte .
Come si sa, dopo più di 50 anni, Ponte Vecchio verrà restaurato (il Comune ha già pronto il progetto), e la speranza di tutti ora è che durante i lavori, che dovrebbero sia mettere in sicurezza il monumento che farlo risplendere, tutte quelle scritte, quei cuori, quelle inutili frasi d’amore,vengano cancellate definitivamente. C’è anche un altro problema su cui bisogna intervenire: le centinaia di lucchetti lasciati dalle coppie di innamorati alle inferriate che cingono il monumento novecentesco di Benvenuto Cellini, realizzato per iniziativa di un comitato promotore "nel IV centenario della sua nascita", e promosso dagli orafi fiorentini, dall’Accademia delle arti del disegno e dalla "Società italiana per l’arte pubblica di Firenze".Criticità, queste, che la Fondazione degli Angeli del Bello conosce benissimo tanto da essere intervenuta sui muri del ponte almeno una decina di volte anche con l’utilizzo di un laser che cancella scritte e tag senza intaccare le pietre.
«Ponte Vecchio è un patrimonio prezioso, al pari di tanti altri monumenti della nostra città. Imbrattarlo con scritte è mancanza di civiltà e di rispetto, significa non voler bene a Firenze. La polizia municipale è intervenuta in varie occasioni con sanzioni e l’attenzione è molto alta. Ma c’è ovviamente bisogno di senso di responsabilità da parte di tutti», fa presente la vicesindaca Alessia Bettini