Signa, uccisa una donna di 46 anni: il fratello in caserma. Il movente
È successo in via Don Minzoni, vicino alla stazione ferroviaria. L’uomo, trovato nascosto in un capanno, avrebbe ucciso per questioni economiche
SIGNA. Delitto a Signa, in provincia di Firenze. Una donna di 46 anni, Carla Cintelli, è stata trovata morta nella sua abitazione, in via Don Minzoni, a poca distanza dalla stazione ferroviaria. È il fratello Marco Cintelli, 50enne, l'uomo fermato per l'omicidio della donna, delitto scoperto stamani.
Nella casa vicina ai binari abitava la vittima e proprio dalla sorella, secondo ricostruzioni, il presunto assassino avrebbe detto alla moglie di volersi recare la sera del 16 settembre. Da quel momento però il 50enne è sparito per giorni, finché la stessa coniuge la sera del 20 settembre si è decisa a denunciarne la scomparsa ai carabinieri facendo luce sulla vicenda.
L'Arma ha attivato ricerche temendo un suicidio dell'uomo poiché c'erano stati suoi tentativi simili in passato, ma nelle ore non hanno trovato né lui, né la sorella, che a sua volta risultava irreperibile, cosa che ha alimentato i sospetti di qualcosa che avesse potuto riguardare pure la donna.
Stamani finalmente i militari hanno individuato il 50enne: era vivo, hanno riferito i carabinieri, e si riparava in un capanno vicino all'abitazione dove vive con la moglie, dalle parti del ponte di Signa. Un ulteriore controllo, stavolta con accesso alla casa di Carla Cintelli, ha condotto i carabinieri a scoprire il cadavere della donna, cioè l'omicidio. L'hanno trovata uccisa, forse per soffocamento.
L'autopsia disposta dal magistrato di turno Vito Bertoni, che ha svolto un sopralluogo nella casa insieme alla Sis per i rilievi scientifici, stabilirà a quando risale la morte e il modo in cui è stata inflitta. Marco Cintelli è stato condotto in caserma a Signa, ha nominato un avvocato di fiducia ed è stato sentito dal magistrato. Le ricostruzioni della vicenda sono in pieno corso.
Per lui è scattato un fermo come principale sospettato del delitto. Quanto ai motivi del fratricidio, i carabinieri ipotizzano una lite in ambito familiare per pendenze economiche, questioni patrimoniali, che poi è degenerata in un'aggressione omicida. Durante le ricerche, ha spiegato l'Arma, non solo non è stato possibile contattare i due per telefono, ma la stessa abitazione della donna vicina alla stazione Fs era chiusa e senza nessuno dentro e già gli stessi parenti avevano provato ad effettuare proprie ricerche sul posto.