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Empoli, Colombo espelle Colombo e la Lazio ringrazia

di Paolo Nencioni
Empoli, Colombo espelle Colombo e la Lazio ringrazia

I biancocelesti passano al Castellani senza brillare grazie al gol lampo di Dia, per gli azzurri un’altra mazzata

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EMPOLI. La Lazio ha vinto una partita che non meritava di vincere e l’Empoli, sempre più inguaiato, ha perso una partita che non meritava di perdere. Stavolta anche per colpa dell’arbitro e forse del Var. Stavolta si può dire, perché due decisioni hanno pesato come macigni sull’incontro. La prima al 39’, quando Andrea Colombo ha deciso che due colombi erano troppi nel pollaio e ha sventolato il secondo giallo sotto il naso di Lorenzo Colombo, già ammonito, reo di aver allungato la gamba per contendere una palla a Gigot colpendolo stinco contro stinco. Un normale scontro di gioco per molti, ma non per il Colombo direttore di gara, che ha mandato il conterraneo sotto la doccia. Doppio danno per l’Empoli, perché il centravanti salterà anche il Parma.

A quel punto i biancocelesti erano già avanti grazie al gol lampo di Dia, lesto a battere Vasquez quando non era passato nemmeno un minuto.

Il secondo episodio accade al 51’, quando Viti mette alle spalle di Mandas sugli sviluppi di una punizione battuta da Sambia. Qui interviene da Lissone il Var Abisso segnalando probabilmente un fuorigioco di Viti prima che un compagno colpisca di testa. A velocità normale il difensore azzurro era sembrato pienamente in gioco. Due macigni troppo pesanti che questo Empoli non può sopportare, al cospetto di una Lazio che probabilmente avrà fatto infuriare il tecnico Baroni. Perché per quasi un tempo in superiorità numerica, prima dell’espulsione di Hysaj al 76’ (secondo giallo per trattenuta su Sambia) che ha ristabilito la parità numerica, non ha fatto niente per portare a casa tre punti fondamentali nella corsa Champions. Ma da domani tutto questo sarà dimenticato. Ora conta solo la classifica, che per l’Empoli piange.

Sembrava ci fosse anche un caso Esposito. Il giocatore che teoricamente insieme a Fazzini sarebbe il più talentuoso della rosa ha assistito malinconicamente per 98 minuti da bordo campo perché D’Aversa gli ha preferito prima Solbakken, nonostante la pessima prestazione di Firenze, poi Konate e infine il baby Campaniello. A fine gara lo stesso D’Aversa ha spiegato che Esposito aveva accusato un fastidio muscolare e ha preferito tenerlo a riposo per non perderlo nell’ultima parte della stagione.

Un tecnico, quello dell’Empoli, che ha sopperito alle assenze di Grassi ed Henderson avanzando Marianucci e arretrando Fazzini, costretto a sobbarcarsi un lavoro che lo ha sfiancato. Sull’altro fronte Baroni si era coperto con Marusic sulla destra e poi ha sganciato Isaksen nel secondo tempo, ma dopo aver preso due contropiedi, pur essendo in superiorità numerica, ha tolto un centravanti (Dia) per un centrocampista (Vecino). Situazione paradossale ma mossa intelligente, che alla fine gli ha consentito di portare a casa tre punti preventivati alla vigilia ma non meritati sul campo.

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