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Calcio / Serie A

L’Empoli col Bologna riparte da un punto che costa caro

di Paolo Nencioni

	Lorenzo Colombo segna il gol del vantaggio azzurro
Lorenzo Colombo segna il gol del vantaggio azzurro

Buon pareggio contro i rossoblu, ma Grassi e Pezzella salteranno la Juve e Viti si è fatto male. Manca un rigore per un fallo su Esposito

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EMPOLI. Il Bologna torna coi piedi per terra dopo la prima storica vittoria in Champions e l’Empoli riparte da un punto dopo due sconfitte. Se è un punticino o un punto importante lo si capirà solo a maggio. Ma è un punto costa caro agli azzurri, con Grassi e Pezzella, ammoniti, che salteranno la Juve e Viti che esce dal campo in condizioni che non fanno ben sperare. Intanto però D’Aversa si prende quello che offre il convento, consapevole come aveva detto alla vigilia che era importante tornare a muovere la classifica. Il tecnico azzurro se l’è giocata con una formazione un po’ più offensiva rispetto alle ultime uscite, schierando davanti Colombo e Fazzini a sostegno di Esposito, mentre a centrocampo ha preferito la solidità di Henderson alla gamba di Maleh. Dietro il terzetto titolare composto da Goglichidze, Ismajli e Viti. Sull’altro fronte Italiano ha rinunciato a Castro dando fiducia a Dallinga e Odgaard.

Si comincia con una lunga fase di studio, durante la quale il Bologna non butta mai via la palla, mentre Pezzella, stasera con molta più libertà rispetto alla trasferta di Milano (così come Gyasi dall’altra parte del campo), non si fa pregare quando c’è da buttarla in Maratona. Ne viene fuori un gioco spezzettato, con una prevalenza degli ospiti sui duelli ma un sostanziale equilibrio. Ma quando l’incontro rischia di diventare soporifero, all’improvviso si accende. Al 21’ Gyasi spreca un contropiede e tre minuti dopo ci pensa Colombo a sbloccare il risultato: Fazzini innesca Pezzella sul cui cross di prima il centravanti si getta come un falco, altro che colombo, e anticipa Lucumì per l’1-0. Italiano protesta per un presunto fallo dell’attaccante su Skorupski ma il Var gli dà torto.

Al 28’ uno sciagurato retropassaggio di Fazzini per poco non si trasforma in frittata e i padroni di casa rimediano. Un episodio più che dubbio capita al 38’ quando Esposito viene abbattuto da una plateale spinta in area, ma per La Penna non c’è niente e il Var si adegua. Scampato il pericolo, il Bologna passa all’incasso. Al 44’ Vasquez mette i brividi ai suoi andando a vuoto su un’uscita e sulla prosecuzione dell’azione Lykogiannis pennella un cross dalla sinistra che Dominguez trasforma in oro con un preciso destro al volo che si infila sotto le gambe dello stesso Vasquez.

La ripresa inizia con Castro in campo al posto di Dallinga e si suona lo stesso spartito. Tanti duelli, poco spettacolo. Al 55’ Colombo non arriva per un soffio su suggerimento di Fazzini e tre minuti dopo D’Aversa sgancia Maleh per Henderson ammonito. Il gioco non decolla e allora Italiano prova a inserire Ferguson e Fabbian (match winner nell’ultima vittoria dei felsinei al Castellani) per Odgaard e Moro.

Dagli spalti si ha la netta impressione che il risultato potrebbe sbloccarsi solo per un episodio, che non arriverà. Il Bologna però va vicino al vantaggio al 79’ con Beukema da sotto misura che trova i guantoni di Vasquez. Nella stessa azione il Bologna protesta per una presunta trattenuta ma anche in questo caso l’arbitro lascia correre. D’Aversa capisce che è arrivato il momento di coprirsi e inserisce Cacace e De Sciglio per Pezzella e Colombo.

La partita si trascina senza grandi sussulti fino al 95’ e a conti fatti verrà ricordata più per i quattro controfalli fischiati al Bologna (tre per il solo Holm, probabilmente un record) che per le azioni spettacolari. Ma per fare punti in Serie A servono anche partite come questa. Soprattutto per una squadra come quella di casa che vede all’orizzonte due scogli come Juventus e Milan, in attesa che accada qualcosa sul mercato.

Alla fine Italiano ha fatto i complimenti all’Empoli. Anche lui era convinto che la partita si poteva decidere con un episodio ma non è scontento del risultato, anche perché i suoi vengono da un tour de force che ha tolto energie.

D’Aversa invece recrimina sull’ammonizione presa da Pezzella, che secondo lui non c’era, e spera che l’infortunio a Viti non sia nulla di grave, anche perché gli uomini continuano a essere contati (7 Primavera tra i convocati). «Ora andiamo a Torino e servirà coraggio». 

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