L’Empoli ha il suo Cannibale
Due partite da titolare e due gol pesanti segnati: così Pellegri si sta prendendo la scena. La nuova esultanza ricorda Hannibal Lecter ma è ispirata a Bane e al bomber Gyokeres
EMPOLI. Due partite da titolare giocate, due gol realizzati e tre punti in saccoccia. D’accordo, è ancora presto per dirlo ma forse l’Empoli ha trovato il suo Cannibale.
È Pietro Pellegri, ovviamente, che ha castigato in rapida successione Como e Lecce affiancando in meno di 90 minuti gli altri migliori realizzatori della compagnia di Roberto D’Aversa (Gyasi, Colombo ed Esposito). Sul giudizio, ovviamente, pesa anche l’esultanza di Lecce, con le mani davanti alla bocca non in stile Hannibal Lecter (losco e affascinante protagonista de “Il silenzio degli innocenti” che cannibale nel bellissimo film di Jonathan Demmelo del 1991 lo era davvero) ma Bane (antagonista di Batman ne “Il cavaliera oscuro”). Che è il marchio di fabbrica di Viktor Gyokeres, il bomber dello Sporting Lisbona che ha appena demolito il Manchester City (tripletta) in Champions League. «L'esultanza? Ne avevo parlato nella chat di gruppo con Gyasi – ha rivelato proprio Pellegri nel dopo partita al Via del Mare – in caso di gol avrei festeggiato così. Gyokeres in questo momento è uno degli attaccanti più forti in assoluto ed è quel bomber dal quale imparare tanto».
Intanto due squilli nei 254 minuti finora consumati nella Serie A 2023/2024 sono un inizio. Un buon inizio. «Sono felice di aver segnato – ha aggiunto Pellegri affermando di non gradire più le continua domande sui tanti problemi fisici accusati in passato – ora sto trovando quella continuità che mi è sempre mancata. Lo staff ha capito che ho bisogno di un occhio di riguardo e di una gestione precisa visto che faccio un po' di fatica a recuperare».
Decisamente meno difficile, invece, giocare insieme a Colombo come avvenuto a Lecce («L'intesa con Lorenzo è ottima perché lui è un giocatore calcisticamente parlando molto intelligente) e come potrebbe avvenire più spesso in futuro. In questo caso è il tecnico, D’Aversam a tenere non le porte aperte ma un portone. «Giocare con Pellegri e Colombo insieme – ha spiegato l’allenatore – è anche un modo, un buon modo di difendersi».
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