Empoli. Un brusco risveglio. La Dea passeggia al Castellani
Un gol capolavoro di Scamacca dopo 5 minuti spiana la strada agli ospiti. Gli azzurri reclamano un rigore, ma non entrano mai davvero in partita
EMPOLI. Svegliarsi all’improvviso mentre si sta facendo un bel sogno non è mai piacevole. È successo ieri sera all’Empoli, lontano parente di quello che solo sette giorni fa era stato capace di battere la Fiorentina nel derby dell’Arno. Ma anche questa Atalanta è lontana parente dei viola visti al Franchi. Il logico risultato è il 3-0 finale col quale i bergamaschi si insediano al quarto posto con la legittima ambizione di poter salire ancora, se continueranno a giocare in questa maniera.
Di fatto al Castellani l’ultima squadra che aveva destato un’impressione simile era stato la scorsa stagione il Napoli stellare, che anche quella sera giocò in maglia rossa. Ma qui la cabala non c’entra niente. C’entra semmai il fatto che Gasperini aveva in panchina almeno sette giocatori che sarebbero tranquillamente titolari in questo Empoli, per non parlare di quelli in campo.
È stata la serata di Gianluca Scamacca, autore di una doppietta, un assist, un palo e una traversa. Una prova mostruosa contro la quale la difesa azzurra nulla ha potuto. Da incorniciare il primo gol, passati cinque giri di lancetta: imbeccato da Lookman, sfugge a Walukiewicz e sembra perdere l’angolo di tiro ma poi s’inventa un colpo di tacco che passa sotto le gambe del portiere e rotola in porta. Pregevole anche il gol del 3-0: disimpegno errato di Maleh, la palla arriva al centravanti che salta con imbarazzante facilità Luperto e fulmina Berisha sul primo palo. In mezzo, come detto, un palo al 17’ col portiere che si ritrova la palla tra le braccia senza nemmeno sapere come, e una traversa al 62’ a Berisha battuto. Quando Gasperini lo toglie, pare di sentire un collettivo sospiro di sollievo in Maratona.
Ma se esce Scamacca entra De Ketelaere, se esce Lookman entra Muriel, se esce Koopmeiners entra Pasalic, tanto per fare capire che tipo di rosa si trova a disposizione Gasperini.
Andreazzoli invece se l’è giocata con gli stessi undici che hanno vinto a Firenze, e questa è una rarità per il tecnico di Massa. Chi è subentrato è parso dare una spinta in più, ma alla fine l’allenatore non ha rinnegato le sue scelte, vuol vedere il bicchiere mezzo pieno in vista della trasferta di Frosinone, dove gli mancherà Maleh, che era in diffida ed è stato ammonito per proteste dopo un rigore reclamato e non concesso dall’arbitro Massimi per un fallo di Ruggeri su Cambiaghi al 33’. Dalla tribuna sembrava chiaro, ma né l’arbitro né il Var lo hanno giudicato tale ed è il secondo episodio sfavorevole al Castellani, dopo il rigore non concesso contro l’Udinese.
Sia chiaro, probabilmente non sarebbe cambiato niente perché l’Atalanta di ieri sera, come avrebbe detto Dionisi, era ingiocabile, ma almeno avrebbe giovato allo spettacolo. Invece i 90 minuti sono filati via, per merito degli ospiti, senza nessun tipo di pathos per i tifosi empolesi, nulla di paragonabile a quanto visto lunedì scorso a Firenze.
Per completezza di cronaca, il 2-0 è stato firmato da Koopmeiners al 29’ su assist di Scamacca al termine di un’azione insistita, nella quale Cacace non ha brillato per velocità.
Anche nella ripresa l’Empoli aveva iniziato bene, ma il 3-0 di Scamacca ha tagliato le ali agli azzurri e poi agli orobici è bastato gestire facendo girare la palla. Quando hanno un po’ abbassato ilritmo, all’80’, è arrivata l’unica occazione azzurra con Fazzini, che però si è visto respingere un tiro a colpo sicuro dal gambone di Musso. Lunedì a Frosinone potrebbe toccare a lui dal primo minuto sostituire Maleh in una partita che dirà molto sul futuro dell’Empoli.