Andreazzoli non si deprime e tira le orecchie al pupillo. «Maleh, proteste inutili»
«Neanche a me l’arbitro è piaciuto, non è la prima volta»
EMPOLI. «Loro tanta roba. Sono forti, ti mangiano». Bastano poche parole ad Aurelio Andreazzoli per fotografare una partita mai in discussione. Però il tecnico azzurro non butta via tutto di questa serata. «Lo devo dire a bassa voce – ragiona – ma mi devo ritenere soddisfatto perché ho visto cose interessanti, fatte fino a un certo punto e poi per la forza degli altri o per difetti nostri è mancato l’ultimo tassello. Alla fine però abbiamo perso meritatamente con squadra molto più forte di noi. Di fronte a una squadra simile è abbastanza normale uscire sconfitti».
«Abbiamo cominciato bene e abbiamo subito preso gol – aggiunge il tecnico di Massa – Abbiamo cominciato bene la ripresa e abbiamo subito preso gol. Questa non deve essere un’attenuante, ma ci ha abbassato un po’ le ali. L’atteggiamento della squadra è stato comunque un atteggiamento serio».
E sulla serietà Andreazzoli insiste rispondendo anche ad altre domande: «La serietà si vede quando sei in difficoltà. Non era questa la partita che decide il nostro futuro. Nel lungo periodo la serietà paga».
Detto del valore degli avversari, Andreazzoli è cosciente che non tutto ha funzionato come doveva. «Gradirei vedere un maggior numero di passaggi in avanti – spiega – ma questo non dipende solo dalla nostra volontà ma anche da quello che ti costringono a fare gli altri».
E tira gli orecchi a Youssef Maleh, ammonito per proteste, era in diffida e sarà costretto a saltare la prossima partita: «È la prima delusione che mi dà. Con me le proteste non devono esistere. Non protesto io che ho 70 anni, devono protestare loro che hanno il moccio al naso? Gliel’ho detto alla fine del primo tempo». Ma non l’ha cambiato perché anche ieri l’ex Venezia è stato il nerbo del centrocampo.
A proposito di quel rigore che forse c’era e forse no, Andreazzoli dice di non aver visto bene le immagini. Poi però quando lo stuzzicano qualcosa dice: «Protestare no. Che poi ci piaccia a meno il lavoro degli arbitri è un altro discorso, e Massimi non mi è piaciuto. E non è la prima volta». Forse anche per la gestione dei cartellini gialli che è apparsa un po’ a senso unico.
Tutt’altro clima in casa Atalanta. «È da un po’ che stiamo giocando bene – dice Gian Piero Gasperini – Nonostante qualche amnesia che ci ha fatto perdere qualche punto. Però quando abbiamo il risultato in mano dobbiamo diventare più abili a muovere la palla. Stasera lo abbiamo fatto meglio di quanto non siamo riusciti a farlo in Austria (con lo Sturm Graz in Europa League, ndr). Solo negli ultimi minuti abbiamo mollato un po’».
«D’altra parte – aggiunge – Nel calcio non esiste non rischiare niente, dipende anche dalla bravura degli avversari». Avversari che ieri sera non l’hanno impensierito più di tanto.