Empoli Zanetti studia le mosse. Ma il panzer Napoli è fortissimo
Gli azzurri devono fare a meno degli squalificati Bandinelli e Akpa Akpro
EMPOLI. Mancano ormai solo due giorni. Alle ore 18 di sabato i riflettori del Castellani si accenderanno su una sfida incredibile, quasi senza ombra di dubbio quella tecnicamente più difficile affrontata dall’Empoli da quando è tornato in massima categoria all’inizio della scorsa stagione. L’avversario del giorno sarà l’altra squadra azzurra della Serie A, il Napoli. Come naturale che sia, nell’ultimo anno e mezzo l’Empoli ha affrontato tutte le maggiori squadre italiane. Eppure difficilmente, in questo lasso di tempo, si può dire che il Castellani abbia mai ospitato una squadra altrettanto dominante come il Napoli di questa stagione. Il divario in classifica che la truppa di Spalletti ha accumulato sulle sue inseguitrici mostra solo in parte la supremazia esercitata su ogni tipo di avversario incontrato. Uno stato di forma sublime espresso ancor di più dal cammino in Champions che, dopo la vittoria per 0-2 nell’andata a Francoforte degli ottavi di finale, difficilmente si fermerà allo scoglio dei vincitori della scorsa Europa League. La difficoltà principale dell’Empoli sarà proprio quella di trovarsi la squadra più europea d’Italia, per tipo di gioco e di giocatori in campo. La capacità di mettere sul terreno calciatori dal grande fisico e dall’altrettanto importante capacità tecnica, la lunga panchina da cui Spalletti può pescare giocatori determinanti tanto quanto quelli che partono titolari, la precisione con cui si approccia alla fase difensiva e di pressing unita a un attacco travolgente e capace di segnare a ripetizione. Tutte questa caratteristiche sono difficilmente riscontrabili all’interno di una sola squadra, e in Italia solo il Napoli in questo momento riesce a conciliarle. A conciliare l’osservazione a occhio nudo arriva anche il supporto delle statistiche. I partenopei hanno il miglior attacco (56 gol) e la miglior difesa (15 reti subite) ma è utile andare più a fondo: offensivamente, sono la squadra che ha tirato di più (375 tiri), quella che ha tirato più in porta (134, seconda l’Inter a 115), quella che ha realizzato più dribbling, che ha generato più assist e ovviamente quella che ha creato più azioni da tiro e da rete; in fase di possesso, il Napoli è la squadra che ha toccato più volte il pallone in Serie A, che ha tentato più passaggi (1500 in più della seconda in classifica) e che ha completato più passaggi, detenendo anche la maggior percentuale di realizzazione (85,7%, 3 punti percentuali in più della Lazio). Anche difensivamente è al top della categoria, visto che è la squadra che ha subito meno tiri in porta e che ha dovuto compiere meno parate. Come potranno i ragazzi di Zanetti affrontare una corazzata del genere? Non sarà semplice. Ci vorrà estrema precisione già nelle prime fasi di costruzione, visto che il Napoli è anche la squadra che esegue più contrasti nella trequarti offensiva, sintomo della volontà di voler pressare l’avversario il più in alto possibile. E se già si è visto qualche balbettio sotto questo punto di vista nelle ultime uscite dell’Empoli, la mancanza di Bandinelli e del motorino di centrocampo Akpa Akpro si farà ancor di più sentire. Scavalcare il centrocampo per servire subito i tre giocatori davanti sarà complicato, visto chi si troveranno di fronte: Lobotka quest’anno sembra avere almeno due cloni in campo sempre presenti e renderà la vita dura a Baldanzi, mentre Kim e Rrahmani sono rapidi oltre che più forti fisicamente di Caputo. Verrebbe allora da chiudersi nel fortino e sperare che regga per novanta minuti, ma anche questa sembra un’idea folle viste le medie di gol e assist che stanno tenendo Kvaratskhelia e Osimhen.
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