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Sanremo 2023
Il racconto

Da un seminterrato di Empoli al Festival di Sanremo: l’ascesa dei Bnkr44

di David Meccoli

	Il gruppo empolese deve il nome al “bunker” di Villanova trasformato in una vera e propria sala di registrazione
Il gruppo empolese deve il nome al “bunker” di Villanova trasformato in una vera e propria sala di registrazione

Da un seminterrato di Villanova al palco del teatro Ariston (passando per il Jova Beach): il gruppo empolese duetterà con il rapper Sethu

29 gennaio 2023
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EMPOLI. Da un seminterrato di Villanova al palco del teatro Ariston (passando per il Jova Beach). Piccoli artisti delle sette note crescono e lo fanno a una velocità che ormai travolge tutto e tutti. Sono usciti gli accoppiamenti dei tradizionali duetti del venerdì di Sanremo e tra gli Articolo 31 e Fedez, Mara Sattei e Noemi, Carla Bruni con Colapesce e Di Martino ci sono anche gli empolesi Bnkr44 (nome contratto del "Bunker", lo scantinato di cui sopra), che si esibiranno al fianco del rapper Sethu, che sarà in gara con il brano "Cause perse". Quello che un tempo era un seminterrato dove tagliare e trattare il pellame è diventato la "casa" di un collettivo musicale under 25. Sono ormai diversi anni, infatti, che i ragazzi si danno appuntamento al "Bunker" di Villanova, trasformato con il tempo in una vera e propria sala di registrazione: non più forbici, taglierini e trincetti, quindi, ma strumenti, mixer e computer. Del gruppo fanno parte Fares, Erin, Caph, JxN, Faster, Piccolo e Ghera, tutti residenti tra Empoli e Cerreto Guidi e tutti ex studenti generazione Z dei licei e degli istituti del territorio. Come Duccio Caponi (alias "Piccolo", cerretese classe 2001), che fin dai tempi dell’artistico si incontrava con Jacopo JxN (produttore del collettivo) e insieme sognavano (a suon di messaggi WhatsApp) un futuro nello spettacolo. Poi è arrivato il "Ghera" (Gherardo Stasi), il più "grande", che ha messo a disposizione il seminterrato e che è stato ingaggiato come manager. E nel 2019 è iniziato tutto, in una semplice stanza con un divano, un tavolino e una tv. Un bunker, insomma, che con il tempo da nome comune si è prima trasformato prima in nome proprio, con la maiuscola (Bunker) e poi contratto in Bnkr. E ora ci sono una sala registrazione, una sala prova, lo studio di progettazione e una sala ricreativa. «La parola bunker evoca chiusura e isolamento. In realtà è stato ed è ancora un luogo quanto mai inclusivo. Al gruppo originario si sono aggiunti altri amici e chi vuole può tranquillamente entrare nel nostro mondo», spiega Piccolo. «Tra noi - continua - c’è infatti una completa armonia. Ci vediamo praticamente 365 giorni all’anno e siamo diventati un punto di riferimento anche per tanti altri ragazzi». Insieme hanno dapprima fatto uscire una raccolta dei loro primi pezzi ("44 De Luxe") sulla piattaforma Sound Cloud e poi su Spotify, e poi un vero e proprio album, nel 2021, "Farsi male a noi va bene". Il 2022 è stato l’anno della svolta, con due singoli ("Cosa ci resta" e "So chi sei") e la partecipazione al Jova Beach, oltre a una lunga tournée che li ha visti esibirsi in mezza Italia e concludere l’anno al concerto in piazza San Francesco a Prato. E ora al Festival di Sanremo, tutti insieme, come sempre.  RIPRODUZIONE RISERVATA

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