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Una piccola città a Sant’Antonio: «E adesso valorizziamo lo scavo»

Giacomo Bertelli
Una veduta dall’alto dell’area dello scavo archeologico nelle campagne di Montaione
Una veduta dall’alto dell’area dello scavo archeologico nelle campagne di Montaione

Nuovi reperti archeologici sono venuti alla luce nel sito di Montaione «Locali residenziali e agricoli di epoca romana, segno di ricchezza»

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MONTAIONE. Uno scavo archeologico di vaste dimensioni e che continua a portare alla luce nuovi locali che risalgono al secondo e quinto secolo dopo Cristo. A Sant'Antonio a Montaione si è concluso il periodo di scavo del 2022 che ha portato nuove consapevolezze all'amministrazione comunale e agli archeologi: ci potrebbe essere una piccola città sulle colline e nel bosco alla periferia del paese valdelsano, a ridosso della cisterna romana.

NUOVI RITROVAMENTI

Gli scavi di luglio, oltre al sito già riportato alla luce con le terme, adesso vede nuovi locali che potrebbero aver avuto un doppio uso: residenziale e agricolo. Tante ipotesi ma anche preziosi ritrovamenti come decorazioni per una vasca dove refrigerarsi e colonne di marmo in eccellenti condizioni. A distanza di secoli la terra continua a regalare sorprese e il sindaco di Montaione, Paolo Pomponi, ne è ben consapevole: «Pronti a mettere al centro più che mai questo spazio con visite gratuite per gli studenti e bambini, tale scavo deve essere gradualmente e nel breve tempo valorizzato».

EPOCA ROMANA

Lo scavo archeologico è di epoca romana e vede in questo percorso elementi che risalgono al secondo e quinto secolo dopo Cristo. La campagna di scavo è cominciata nel 2012. Sono stati messi in evidenza una serie di edifici quadrangolari in successione, pavimentati a coccio pesto e probabilmente coperti con tettoie in legno e tegole. Si tratta di un ambiente riscaldato, in cui il visitatore “sudava” e poteva rinfrescarsi con l’acqua di un’apposita vaschetta, prima di passare agli altri ambienti.

LE TERME

È uno dei tre ambienti che compongono le terme romane, con il frigidarium e il tepidarium, che sono stati ritrovati anche a Montaione. L’ambiente absidato, a nord del complesso architettonico comprendente anche il tepidarium e il frigidarium, era composto da tre stanze riscaldate direttamente da altrettante fornaci che trasferivano il calore attraverso canali estesi al di sotto della pavimentazione a mosaico, andata quasi del tutto perduta. Conclusa l'analisi di questa sezione che è stata ricoperta lo studio dell'associazione archeologica della Valdelsa Fiorentina si è concentrato sulla porzione adiacente.

IL DEPOSITO ALIMENTARE

«Abbiamo trovato altri ambienti collegati alla zona termale che avevano funzioni di vario genere. Ci sono pilastri e tettoie, non è da escludere che in passato, a seguito di un crollo, possano essere stati ricostruiti. All'interno abbiamo trovato anche i resti di un dolio, si tratta di contenitori di ceramica che servivano per le derrate alimentari. Potrebbe essere un segno di ricchezza per la famiglia che vi viveva», spiega Sabrina Bartali, responsabile della direzione scientifica dell'associazione archeologica della Valdelsa Fiorentina.

LO SCAVO INIZIATO NEL 2012

La campagna di scavo ha aperto nel 2012 e conta su una profonda collaborazione che vede in campo la Soprintendenza, il Comune di Montaione e l'associazione archeologica della Valdelsa Fiorentina, la quale impiega professionisti per poter procedere alle operazioni. La Soprintendenza, tramite una concessione triennale al Comune di Montaione, consente poi l'ingresso di archeologi ed esperti dell'associazione che materialmente e fisicamente si occupano di questo sito, una associazione che riceve un contributo economico da parte dell'amministrazione comunale. Si tratta di Sabrina Bartali, direzione scientifica, Elena Funghini, restauro e conservazione, Antonia Alberti, responsabile scavo, Fabio Stratta e Alessandro Costantini, archeologi. Sono loro gli elementi di una squadra che quest'anno festeggia il decennale di scavi con tante novità e una consapevolezza in più: la località di Sant'Antonio ha ancora molto da mostrare.

UN LUOGO DA VALORIZZARE

Tutti sono consapevoli di un fatto: questo sito archeologico merita attenzione e come tale anche delle risorse economiche che vanno intercettate. Adesso si punta a rendere fruibile al pubblico questo scavo: «Occorre portare cittadini, turisti e studenti in questo luogo. È un patrimonio e come tale va fatto scoprire. Portare giovani in età scolastica potrebbe permettere anche agli stessi ragazzi di scoprire una passione», spiega il sindaco di Montaione, Paolo Pomponi. C'è allo studio la possibilità di dar vita ad una copertura per poter accedere alla zona termale venuta alla luce. «Contiamo sul sì della Soprintendenza al progetto e magari di un contributo economico. Ma siamo pronti per procedere anche con le nostre risorse», prosegue Pomponi.

LE PRIME VISITE

Proprio nei giorni scorsi vi è stata una visita di studenti e famiglie, organizzata dalla collaborazione fra più enti e associazioni. Si è svolta in occasione delle Notti dell’Archeologia: un gruppo di appassionati ha potuto conoscere la storia dell’insediamento e lo stato attuale della ricerca archeologica. Un segno tangibile della volontà di far vedere e scoprire questo scavo. Alcuni ritrovamenti e oggetti di questo scavo sono in mostra al Museo civico di Montaione che anche quest'anno si preparerà ad accogliere ulteriori scoperte come l'applique a forma di protome leonina in piombo, probabilmente una decorazione di una vasca rinvenuta nel vasto sito archeologico di Sant’Antonio.

Perché Montaione conserva numerosi reperti che testimoniano la presenza romana sul territorio: oltre alla cisterna del III° secolo in località Muraccio (uno dei più cospicui resti romani di tutto il territorio della Valdelsa), c’è una apposita sezione nel Museo civico archeologico del paese che presenta anche frammenti dei pavimenti a mosaico policromo provenienti proprio dagli scavi già realizzati nell’area di Sant’Antonio, verosimilmente appartenenti a una villa di età imperiale romana (I-V secolo dopo Cristo). © RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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