Il Tirreno

Empoli

L’ultima prodezza di Lorenzo L’addio unisce la comunità

Danilo Renzullo
L’ultima prodezza di Lorenzo L’addio unisce la comunità

Un migliaio di persone al “Biagioli” per l’ultimo saluto al calciatore di 26 anni Per ricordarlo sarà organizzato un memorial. Il padre: «Grazie per l’affetto»

03 luglio 2022
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EMPOLI. Centinaia di persone, tra amici, conoscenti, compagni di squadra e i volontari della Misericordia, disposte su due file parallele a tracciare idealmente il percorso che Lorenzo ha seguito nel suo ultimo viaggio.

Decine di palloncini bianchi ad accompagnare sulle note di “Ovunque sarai” l’ultimo saluto “all’amico di tutti”. E poi una sosta sotto quella tribuna, dove Lorenzo fin da bambino ha esultato e gioito, prima di uscire per l’ultima volta da quell’impianto sportivo frequentato per due decenni.

Oltre mille persone hanno gremito ieri il campo sportivo “Biagioli” di Santa Maria per l’addio a Lorenzo De Luca, il 26enne empolese, Delu per gli amici, morto all’alba di martedì scorso in un tragico incidente stradale. Lì, su quel prato dove per vent’anni il giovane ha incrociato gli sguardi, i sorrisi e le ambizioni di centinaia di ragazzi, De Luca è tornato per l’ultima volta. Sulle spalle di amici e compagni di squadra, avvolto in una bandiera della Polisportiva Santa Maria, l’associazione sportiva dove militava, e una sciarpa dell’Empoli calcio. Sul feretro rose bianche e le carezze delle centinaia di persone che si sono unite ad un dolore, quello della famiglia, divenuto da subito collettivo.

Lacrime e silenzio. La disperazione dei familiari (la madre Grazia, il padre Francesco e il fratello maggiore Andrea) a spezzare il silenzio che ha avvolto la struttura sportiva. E poi i racconti, gli aneddoti, i sogni di un’intera generazione nelle parole dei compagni di squadra, degli amici del mare, di quelli del circolo Arci di Santa Maria.

Attimi, momenti, flashback che tornano improvvisamente negli occhi e nella mente delle centinaia di persone che lo hanno conosciuto. Testimonianze di una vita spezzata troppo presto.

«Un ragazzo speciale, sempre presente e disponibile con tutti – ricorda Carlo Castellacci, dirigente e consigliere della Polisportiva –: era la persona che rappresentava la squadra, una colonna e un punto di riferimento per tutti. Una perdita incredibile». Due striscioni a fare da sfondo all’altare allestito al centro del campo, dove don Manuel Braganza ha celebrato la Messa. Di fronte una tribuna gremita, con centinaia di persone assiepate anche ai bordi del campo. «Mai vista tanta gente in questa struttura, ripetono alcuni calciatori della società – e questa è una giornata che deve far riflettere tutti noi».

Probabilmente non servono le parole, né le lacrime. È quella straordinaria partecipazione a rendere il miglior omaggio ad un ragazzo che è riuscito in una bollente mattinata di luglio a riunire nel dolore un’intera comunità.

«Siamo sicuri che sarebbe stato contento e questo, nonostante il grande dolore, ci regala un po' di sollievo – aggiungono gli amici e i compagni di squadra –. Lorenzo non c’è più fisicamente, ma per noi è ancora qui, tra di noi. E in mezzo a noi resterà».

Un memorial di calcio, dal prossimo anno ricorderà annualmente Delu, tecnico delle manutenzioni per Rete ferroviaria italiana. Un appuntamento calcistico fisso per non dimenticare e continuare ad alimentare con il sorriso di Lorenzo le aspirazioni e i sogni di amici e di decine di ragazzi.

«Ricordo l’espressione del mio babbo: lo chiamava terremoto – il ricordo del padre Francesco –. Voglio ringraziare tutti per l’affetto e la vicinanza».


 

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