La nostra Coca Cola si chiama Gambacciani, l’elisir nato all’interno di una farmacia
Marco Pagli
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Ecco la foto storica che sarà distribuita il 26 settembre con "Il Tirreno" nelle edicole di Empoli e della ValdelsaEmpoli com’era: il viaggio nella storia per immagini ci porta dentro una realtà produttiva che è tornata a vivere
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EMPOLI. Quinto appuntamento, domani 26 settembre in edicola, con “Empoli com’era”, il racconto nella per immagini nella storia e nella tradizione della città realizzato da Il Tirreno con il vasto archivio del negozio Foto Cine e la collaborazione della concessionaria Nissan Brogi e Collitorti. Tappa che ci porta all’interno della China Gambacciani.
Quella della China Gambacciani è una storia che testimonia la ricchezza artigianale e imprenditoriale che ha fatto grande Empoli. Una realtà, quella dell'elisir per stare sani, che porta la esporta nel mondo. Tutto comincia nel 1930 grazie alla sapienza e all'immaginazione di un farmacista – conosciuto da tutti come “I' Gamba” - che lavora all'interno della farmacia Bargellini, che ancora oggi si trova in piazza della Vittoria all'angolo con via Tinto da Battifolle. Ed è proprio in quest'ultima strada, al civico 21, che Otello Gambacciani impianta il suo stabilimento. Negli anni precedenti ha studiato una ricetta per un liquore, costituita da 22 aromi di erbe miscelati a creare un sapore inconfondibile. Una vicenda che ricorda da vicino quella di una bevanda che si è presa il mondo: la Coca Cola.
La ricetta rimarrà segreta e solo Otello ne conosce la composizione. Il risultato è appunto la China Gambacciani, che riempie quelle bottiglie visibili nella foto. Sull'etichetta campeggia uno gnomo rosso e la frase divenuta celebre: “Il segreto per star sani è la China Gambacciani”. Nello stabilimento all'angolo tra via Battifolle, via Rolando e via Salvagnoli si produce il liquore che grazie al passaggio del fronte nella seconda guerra mondiale conosce un boom enorme. I soldati statunitensi, inglesi e australiani che passano da Empoli nei mesi del 1944 assaggiano l'elisir tonico e rimangono impressionati dal suo sapore. E così, una volta tornati in patria costituiscono una rete di commercio e distribuzione. La China entra nei bar d'Oltreoceano, in quelli del Nord Europa e nei locali della terra dei canguri. A Boston, tra l'altro, abitano anche due fratelli di Otello, che agevolano l'operazione.
Il picco produttivo si registra a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando il liquore è richiestissimo dentro e fuori dall'Italia. I decenni che seguono, tuttavia, segnano un declino sempre più marcato. E negli anni '90 il figlio di Otello, Leonardo Gambacciani che nel frattempo si è avvicendato alla guida dell'azienda, matura la decisione di chiudere il laboratorio. Ma la storia della China empolese non finisce qui e nel 2018 il marchio risorge come nelle migliori delle trame di rinascita. È lo stesso Leonardo Gambacciani, nel frattempo diventato il presidente della Polisportiva Avane, a riprendere in mano quel filo interrotto più di venti anni prima. E lo fa insieme ad un giovane intraprendente, che in quegli anni milita proprio nella squadra giallonera della frazione empolese. Si chiama Marco Corradini, che appartiene ad una famiglia titolare di un'altra storica azienda di Empoli, la Corradini Gas. I due trovano il sito giusto per tornare a produrre l'elisir: è nella zona di San Giusto, nelle campagne alle pendici di Monterappoli tra le frazioni di Corniola e Pozzale. Ma non si limitano alla China e ampliano il range con altri prodotti, le cui ricette sono state recuperate da Leonardo sui quaderni del padre Otello.