Vada, morto a 31 anni in mare: la pesca in apnea, l'allarme dell'amico e i tentativi per salvarlo
Aaron Ursich, originario di Trieste, si era immerso a nord delle Secche di Vada: probabile un infarto. L’amico non lo vedeva risalire: è sceso e l’ha trovato sul fondo privo di vita
ROSIGNANO. Si sono immersi nell’acqua a nord delle Secche di Vada. Si sono calati dal gommone pronti per una battuta di pesca. Senza bombole, in apnea. Entrambi esperti, l’avevano fatto centinaia di volte. Avevano deciso di dare un’occhiata alla zona in vista di una gara fissata per i prossimi giorni proprio a Vada.
Aaron Ursich, 31 anni, di Trieste, non è però risalito in superficie. Il compagno di pesca l’ha trovato giù sdraiato sul fondo. Era zavorrato. Ha chiamato subito i soccorsi, l’ha tirato su, ha provato a fargli la respirazione e il massaggio cardiaco. Non è servito a nulla, probabilmente Aaron Ursich, è stato colpito da un arresto cardiaco.
Era circa l’ora di pranzo di ieri quando uno dei ragazzi è risalito in superficie. Ha atteso un po’ ma l’amico non tornava su. Scosso ha chiamato la Guardia Costiera che ha fatto partire subito da Livorno la motovedetta e dal porto di Cecina un battello veloce.
Quando i mezzi sono arrivati, l’amico era sceso giù “in verticale” nel punto di immersione per andare a verificare che l’amico non fosse sul fondo.
Essendo zavorrato in caso di malore era la probabilità più alta. Un malore improvviso, secondo la prima osservazione della salma del medico legale. Un arresto cardiaco non gli aveva neppure dato il tempo di sganciarsi i pesi. Ed è lì sul fondo che l’ha trovato l’amico che è riuscito a prenderlo e a portarlo su dove appunto stava arrivando il battello della Guardia costiera.
I tentativi di rianimazione sono cominciati subito ma senza esito nonostante siano andati avanti fino al porticciolo di Cecina. Qui in attesa c’era l’ambulanza inviata dal coordinamento del 118: si è tentato ancora ma ormai per Aaron Ursich non c’era più nulla da fare. Ai carabinieri della locale stazione e alla guardia costiera non è rimasto che adempiere alle pratiche necessarie (è stato accertato che non stava utilizzando dispositivi come le bombole) mentre la società di onoranze funebri Frongillo ha recuperato la salma per trasportarla all’obitorio. È stata avvertita la famiglia del ragazzo che è immediatamente partita da Trieste per raggiungere Cecina.
Non si era improvvisato Aaron Ursich: la pesca in apnea era la sua grande passione che portava avanti con gli amici ormai da anni condividendola con un gruppo di professionisti come lui con cui partiva nei weekend in giro per l’Italia per partecipare a gare o per scoprire nuovi specchi d’acqua. I suoi social raccontano di grandi pescate, sorrisi, divertimento e anche problemi tecnici da risolvere con i gommoni per ottenere sempre migliori risultati. Fino a ieri.
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