Discarica di Scapigliato, 20 milioni di investimenti entro il 2030: ecco il piano industriale
Rosignano, la piena salvaguardia dei posti di lavoro attualmente presenti è stata posta come condizione prioritaria
ROSIGNANO. Investimenti superiori ai 20 milioni di euro entro il 2030, finalizzati ad accompagnare la transizione graduale dallo smaltimento in discarica di rifiuti speciali verso attività di riciclo e recupero di materia, sia dai rifiuti urbani che da quelli speciali. È questo l’importo reso noto dall’amministratore unico di Scapigliato, l’ingegnere ambientale Francesco Girardi, durante la presentazione della prima fase del nuovo Piano industriale predisposto per Scapigliato e convocata in piazza del Mercato a Rosignano Solvay e aperta ai cittadini, tra la seconda e la quinta commissione consiliare.
Ad assistere ai lavori delle commissioni che si sono svolti straordinariamente dopo cena c’erano anche i rappresentanti dei lavoratori della società.
«Queste soluzioni – ha spiegato Girardi – sono progettate per essere compatibili sia con le vocazioni del territorio ospitante, sia con i flussi di rifiuti provenienti dal bacino di prossimità. Un approccio che si discosta dalle precedenti ipotesi industriali – non realizzate – basate su grandi impianti centralizzati».
I nuovi impianti
Tra gli investimenti previsti spiccano quelli per il potenziamento della sezione di biostabilizzazione dell’impianto di trattamento meccanico-biologico, la trasformazione della materia organica dei rifiuti indifferenziati che sarà incrementata di 12.500 tonnellate annue; la realizzazione di un impianto di trattamento per Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) per 10.000 tonnellate annue e l’incremento dell’area dedicata al compostaggio della frazione verde già autorizzato per 15.000 tonnellate annue; l’installazione di un impianto di trattamento per la frazione organica della raccolta differenziate per 5.000 tonnellate annue dedicato in via prioritaria ai fabbisogni del Comune di Rosignano Marittimo; la realizzazione dei moduli già autorizzati per lo smaltimento in sicurezza dei rifiuti contenenti amianto, a stimolo e decisivo supporto delle tante bonifiche necessarie sul territorio; l’attivazione di un impianto per la produzione di biodiesel da oli vegetali esausti, con un investimento progressivo in tre moduli da circa 600.000 chilogrammi all’anno ciascuno; la vendita dell’acqua potabilizzata a valle dell’impianto di trattamento del percolato esistente; l’upgrading del biogas attualmente captato dalla discarica con produzione di biometano da immettere nella rete Snam, grazie alla partnership già attiva con Waga Energy; l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle superfici già disponibili all’interno del Polo impiantistico per una potenza di 4.000.000 kWp.
I posti di lavoro
La piena salvaguardia dei posti di lavoro attualmente presenti nel polo impiantistico è stata posta come condizione prioritaria per tutte le nuove progettualità. Una scelta che conferma come l’economia circolare rappresenti una reale alternativa al vecchio modello lineare, all’interno di una strategia industriale sostenibile e innovativa. La Società sta già valutando la fattibilità della seconda fase del Piano industriale, con orizzonte al 2035. Tra le ipotesi in esame c’è la possibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti anche per l’impianto di Tmb, attraverso il reimpiego dei sovvalli e di altri rifiuti plastici già classificati come Materia prima secondaria. Un altro sviluppo innovativo riguarda la tecnologia permette di recuperare materiali da lotti di discarica ormai esauriti, trasformandoli in miniere urbane. Questo approccio consentirebbe di reintrodurre, nelle stesse linee impiantistiche dedicate all’Economia Circolare, tutti quei rifiuti recuperabili che in passato, per mancanza di tecnologie adeguate, venivano interrati e smaltiti in discarica. In parallelo, si otterrebbero nuove volumetrie disponibili per lo smaltimento in sicurezza e a chilometro zero degli scarti non recuperabili generati dalle nuove proposte impiantistiche.
Gli scenari
«Un piano industriale che guarda al futuro, puntando su tecnologie innovative e sostenibili», ha aggiunto l’ingegnere Francesco Girardi, amministratore unico di Scapigliato. «L’approccio scelto privilegia una combinazione di impianti di media e piccola taglia, già ampiamente collaudati e sviluppati sia in Italia che all’estero. Il tutto nel pieno rispetto delle vocazioni del territorio, delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla Regione Toscana, delle normative sull’End of Waste e dei principi dell’Economia Circolare. Un elemento distintivo del Piano è, infine, l’investimento in impianti fotovoltaici di servizio, che permetteranno di alimentare sia le nuove installazioni che le strutture esistenti con energia da fonte rinnovabile. Una scelta strategica che garantirà l’autosufficienza energetica del Polo e contribuirà concretamente al miglioramento del rating Esg, rafforzando l’impegno dell’Azienda verso una transizione ecologica autentica e misurabile».
«Il progetto di sviluppo delinea, finalmente, una transizione reale e non solo formale dalla logica insostenibile della discarica alla piena circolarità – è la riflessione dell’amministrazione comunale di Rosignano con il sindaco Claudio Marabotti e l’assessore all’ambiente del Comune Roberto Repeti – La prima fase consente lo sviluppo di progetti precisi che vanno verso la creazione di plurimi impianti dedicati al trattamento di rifiuti prodotti nel territorio. La prospettiva futura di sviluppi sperimentali estremamente promettenti».
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