Il Tirreno

Lavoro

Incendio alla discarica di Scapigliato, licenziato un dipendente: «Era andato a bere quando è scattato l’allarme»

di Francesca Bandinelli

	Una foto aerea dell’incendio di Scapigliato scattata dai Vigili del Fuoco
Una foto aerea dell’incendio di Scapigliato scattata dai Vigili del Fuoco

Protesta dei lavoratori in Comune dopo il provvedimento. Il dem Di Paco: «Questa è una delle pagine più buie della comunità. Sconcertante che ci sia l’avallo di Marabotti»

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ROSIGNANO. Licenziato dopo l’incendio divampato alla discarica di Scapigliato. Nonostante l’impegno, riconosciuto secondo il sindacato anche dai vertici dirigenziali, nel prodigarsi nelle attività di spegnimento. È successo ad un dipendente della discarica che, quel giorno, il 28 giugno, stava finendo il turno.

Il richiamo disciplinare espulsivo (gli altri due, a carico di altri due operai, sono stati di tipo conservativo) è stato consegnato nelle mani del lavoratore venerdì scorso, 25 luglio e lunedì (il 28) è diventato efficace. Per questo motivo, ieri mattina, i colleghi, in maniera spontanea, insieme al rappresentante della Funzione Pubblica della Cgil Emiliano Sartorio che ha assistito al moto di solidarietà all’interno delle maestranze, si sono ritrovati in Comune a Rosignano per manifestare il proprio disappunto relativamente all’accaduto davanti all’amministrazione, di cui Scapigliato è una partecipata.

«Ai tre - spiega Sartorio - è stato contestato che, attorno alle 15, 30 del 28 giugno scorso, si sono allontanati dal fronte della discarica dopo aver svolto il regolare turno di lavoro. Quelli erano i giorni del grande caldo, lo stesso che ha spinto il 25 giugno il presidente della Regione Toscana a emanare un’ordinanza “contingibile ed urgente per motivi di igiene e sanità pubblica relativa alle attività lavorativa nel settore agricolo e florovivaistico, nei cantieri edili all’aperto e nelle cave in condizioni di esposizione prolungata al sole”. I tre, che avevano già provveduto alle attività di manutenzione delle macchine, compresa la pulizia dei radiatori soffiando come da prassi, si sono allontanati per andare a bere. Un lavoratore, successivamente, ha notato il fumo e ha fatto scattare l’allarme. I tre che sono stati sanzionati sono stati impegnati in prima linea nelle operazioni di spegnimento, non a caso l’amministratore delegato di Scapigliato aveva rivolto loro anche degli apprezzamenti. Il licenziamento, anche per questo, è stato vissuto come fortemente ingiusto da parte di tutto il corpo lavoratore: in Comune sono arrivati in tanti, qualcuno ha preso anche un permesso. Perché oggi è toccato al preposto, domani può succedere a chiunque altro. Io, per altro, non dimentico che nella commissione consiliare del 17 luglio scorso, l’ingegner Girardi ha evidenziato la necessità di un ulteriore miglioramento tecnologico per prevenire incendi con l’installazione di telecamere termiche. Come può l’occhio umano prendere, nel frattempo, il posto di una telecamera termica? L’auspicio, adesso, è che il Comune che controlla Scapigliato possa intervenire e che il licenziamento rientri. Quanto accaduto ha dell’inimmaginabile». Per il rappresentante della FP-Cgil non ci sono dubbi: il lavoratore deve essere immediatamente reintegrato.

Il sindaco Marabotti intanto ha programmato un incontro per domani, giovedì 31. «Seguiamo fin dall’inizio le vicende connesse all’incendio del 28 giugno scorso presso la discarica di Scapigliato. Nonostante dalla ricostruzione dei fatti sembrino emergere responsabilità oggettive di alcuni lavoratori, il licenziamento per giusta causa di uno di loro disposto dall’amministratore unico in accordo con la direzione risorse umane è una sanzione che ci preoccupa in modo forte. Essendo da sempre e nei fatti vicini ai lavoratori, il 28 luglio abbiamo condiviso con le rappresentanze sindacali la nostra volontà di esperire ogni modalità per poter giungere ad una soluzione che possa evitare un danno tanto rilevante al lavoratore».

La maggioranza (Rosignano nel cuore, Movimento 5 Stelle e IoVotoIoVinco) ha poi aggiunto: «Premesso che la partecipata Scapigliato rappresenta un presidio strategico per il territorio, riteniamo si faccia piena luce sull’accaduto. Riponiamo piena fiducia nell’operato di Girardi e riteniamo importante sottolineare quanto da lui sottolineato nel dire che tecnologie adeguate avrebbero potuto contenere o prevenire l’incendio allertando il personale». Rifondazione Comunista, che sostiene esternamente la maggioranza, ha commentato: «Esprimiamo preoccupazione per quanto sta accadendo. Sono stati adottati provvedimenti disciplinari e un licenziamento che rappresenta un fatto che vogliamo sia chiarito: non vogliamo che lavoratori e lavoratrici siano costretti a subire logiche punitive. Invitiamo il sindaco e le forze politiche democratiche a prendere posizione a difesa dei diritti dei lavoratori».

Fortemente critica, invece, la posizione del Partito democratico, all’opposizione. «Il Pd – fa sapere con Nicola Di Paco, segretario dell’Unione comunale Pd di Rosignano – esprime la propria ferma condanna per l’atto di licenziamento avvenuto ad opera dell’amministratore Girardi con l’avallo del sindaco Marabotti nei confronti di un lavoratore di Scapigliato. Licenziare una persona in quelle circostanze è un atto ingiustificabile e disumano. È sconcertante che questo provvedimento abbia l’avallo del sindaco e della maggioranza che si professano portatori di valori di sinistra e di tutela dei diritti dei lavoratori. Condanniamo l’operato del di Girardi e del primo cittadino definendo l’accaduto come una delle pagine più buie e tristi della comunità e del territorio».

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