Il Tirreno

Il lutto

Rosignano, si accascia e muore in strada il giorno dopo il suo compleanno

di Martina Trivigno

	Gianni Parodi
Gianni Parodi

Gianni Parodi, geometra, dipendente del Comune in pensione ed ex consigliere del circolo Canottieri Solvay, aveva compiuto 69 anni domenica

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ROSIGNANO. Era uscito di casa lunedì scorso (28 luglio) per fare una commissione, ma mentre viaggiava in sella al suo scooter si era accorto di non sentirsi bene. Così ha fermato il mezzo a due ruote, chiedendo a un conoscente di accompagnarlo a casa. Ma quando ha aperto lo sportello dell’auto ed è sceso, si è accasciato a terra, proprio di fronte la sua abitazione, in via Verdi. Immediata la chiamata ai soccorsi ma per Gianni Parodi, che aveva compiuto 69 anni domenica scorsa (il giorno prima della sua morte), non c’è stato niente da fare e alla fine i soccorritori non hanno potuto far altro se non constatarne il decesso.

Lui, geometra e dipendente comunale in pensione nonché ex consigliere del circolo Canottieri Solvay, era una persona stimata e benvoluta da tutti e quello che lascia è un grande vuoto, soprattutto per i familiari – la moglie Patrizia Italiano e il figlio Gianluca – e per i tanti amici che gli volevano bene. «Gianni era una presenza preziosa – ricordano dal circolo Canottieri Solvay – un uomo di grande equilibrio, passione e dedizione. Durante i suoi mandati come consigliere, ha contribuito con impegno e spirito di servizio alla crescita della nostra comunità, sempre guidato da un profondo senso di appartenenza. Alla famiglia e ai suoi cari va il nostro abbraccio più sincero. Il suo ricordo continuerà a vivere tra di noi, nei valori che ha trasmesso e nelle persone che ha saputo toccare con la sua umanità».

Anche l’amica Elisabetta Arrighi è profondamente addolorata. «Quando un amico comune, alle 9 e mezza di sera, mi ha chiamata, sono rimasta di pietra. Al telefono ha pronunciato poche parole: “Gianni non c’è più”. Ho avuto un brivido perché Gianni Parodi è stato uno degli amici dei Canottieri con i quali sono cresciuta – ricorda – . Tutti nati fra il 1956 e il 1960, ragazzi e ragazze che in estate, dopo nove mesi di scuola fra Cecina e Livorno, si ritrovavano sulla Rotonda, da metà giugno fino ai primi di ottobre (allora la scuola cominciava proprio il 1° ottobre). Giornate lunghe fra spiaggia, sole, partite a carte e tanto, tantissimo tennis. Eravamo uniti, allegri, spensierati. Fra i 15 e i 19 anni eravamo un gruppo unito e fluido, pronto ad accogliere nuovi ragazzi e ragazze. Ai Canottieri andavamo la mattina, tornavamo il pomeriggio e di nuovo la sera dopo cena quando c’era qualche evento. Sono stati anni spensierati».

«Gianni era un grande amico e una brava persona – conclude Arrighi – . Tutti, a Rosignano, lo conoscevano. E chi non l’aveva conosciuto da ragazzo, magari ha cominciato a incrociarlo negli uffici del Comune dove (all’urbanistica) aveva lavorato fino allo scorso anno. Oppure l’aveva incontrato come esponente del consiglio direttivo del circolo Canottieri che lui insieme alla moglie Patrizia ha continuato a frequentare fino ad oggi. Quando il mio amico Roberto mi ha telefonato per annunciarmi la morte, ho rivisto Gianni insieme a tutto il nostro gruppo, come se fosse un pomeriggio d’estate degli anni Settanta. Lui con la t-shirt colorata, i jeans, gli zoccoli e l’immancabile sigaretta. Fai buon viaggio Gianni. E un abbraccio a Patrizia e a tuo figlio Gianluca».

Il funerale di Gianni Parodi sarà celebrato mercoledì 30 luglio, alle 10, nella chiesa di Santa Teresa.




 

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