Il Tirreno

L'incendio

Rosignano, autolavaggio a fuoco di notte: grossi danni, c’è l’ipotesi dolo

di Claudia Guarino

	Carabinieri e vigili del fuoco alle Morelline e i danni causati dalle fiamme
Carabinieri e vigili del fuoco alle Morelline e i danni causati dalle fiamme

Fiamme in un capannone alle Morelline: indagano i carabinieri

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ROSIGNANO. La scintilla, poi le fiamme. Il fumo nero come la notte intorno e il fuoco che divora le attrezzature e parte del capannone. Poi, qualcuno dà l’allarme. Ed ecco che il buio si riempie delle sirene e dei lampeggianti di ambulanze, vigili del fuoco e carabinieri. Spento l’incendio all’autolavaggio delle Morelline, al titolare Luviano Simoncini non resta che fare la conta dei danni, che secondo una prima stima risulterebbero ingenti. E agli investigatori non rimane che portare avanti le indagini per capire se l’incendio sia – come sembra – doloso. Ma andiamo con ordine.

Il fuoco

Sono quasi le 23 di martedì sera quando scoppia un incendio al capannone “Lava Truck”, autolavaggio in via Guido Rossa, nella zona artigianale delle Morelline a Rosignano Solvay, utilizzato anche dai camionisti per pulire i mezzi. Qualcuno si accorge delle fiamme, dà l’allarme e sul posto la centrale operativa del 118, ricevuta la segnalazione dai colleghi fiorentini del numero unico di emergenza 112, invia due ambulanze della Pubblica Assistenza di Rosignano Marittimo, di cui una con a bordo il medico del 118. Per fortuna che non c’è poi stato bisogno dell’intervento del personale sanitario dato che non ci sono stati né feriti né intossicati. Vista l’ora, infatti, nell’attività non c’era nessuno.

L’intervento

Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Cecina, che in breve tempo hanno spento l’incendio, e i carabinieri della Compagnia di Cecina, che hanno effettuato una serie di rilievi. L’accaduto è stato poi segnalato al pubblico ministero di turno alla Procura di Livorno, che coordina le indagini sull’incendio. Le esatte cause delle fiamme, infatti, sono ancora in corso d’accertamento anche se al momento l’ipotesi considerata più probabile è quella del dolo. Qualcuno, cioè, potrebbe aver appiccato in qualche l’incendio. Ma le indagini di carabinieri e vigili del fuoco per stabilire la causa delle fiamme sono ancora in corso.

I danni

Si sa, comunque, che l’innesco, viste le condizioni dell’edificio, è da collocarsi nella parte posteriore del capannone, che risulta annerito dalle fiamme. Le porte sono spaccate e anche le attrezzature per l’autolavaggio, posizionate nel piazzale accanto alla struttura, sono andate in fumo. I danni, insomma, sebbene siano ancora da quantificare da parte del proprietario, con ogni probabilità sono abbastanza ingenti.

L’indomani

La notte dell’incendio i vigili del fuoco, dopo aver spento le fiamme, hanno iniziato la messa in sicurezza della zona. E, a quanto sembra, oltre all’autolavaggio, non ci sono altri edifici coinvolti. Le ambulanze, d’altra parte, dopo aver appurato che non c’erano feriti, sono rientrate alla base in via Pel di Lupo. E ieri il capannone versava così come rappresentato nella foto, mezzo bruciato e annerito dall’incendio che l’ha parzialmente divorato la sera precedente.

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