Il Tirreno

Cecina, per il turismo il mare non basta più. Le ricette degli albergatori per attirare turisti

Cecina, per il turismo il mare non basta più. Le ricette degli albergatori per attirare turisti

Il primo periodo della bella stagione non esalta gli albergatori che ora sperano nel pienone previsto tra metà luglio e agosto

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CECINA. La stagione non è iniziata nel migliore dei modi per gli albergatori cecinesi. A Cecina infatti, e specialmente a Marina, «non basta più soltanto il mare». La fonte principale di attrattività della costa cecinese può infatti servire a garantire presenze sul territorio (e turisti nelle camere d’hotel) nel clou del periodo estivo, ovvero da metà luglio alla fine di agosto. Ma per il periodo di bassa stagione, specialmente per quella fase comunque importante che anticipa il mese e mezzo più caldo, serve qualcosa di più. A testimoniarlo sono proprio i titolari e gestori degli hotel della costa cecinese. Che a questo inizio d’estate 2024 sono arrivati a dare sì la sufficienza, ma a denti stretti. «Le richieste ci sono ma non per tutti allo stesso modo – commenta il presidente degli albergatori cecinesi Massimo Creatini – soprattutto si concentrano nel fine settimana, mentre sono mancate finora le prenotazioni a lunga durata».

Il calo rispetto al 2023

Vuoi per il meteo tutt’altro che stabile, vuoi per la mancanza di eventi in grado di attrarre fin da subito i visitatori (un vuoto legato anche, forse, alla concomitanza delle elezioni amministrative di inizio giugno), la bella stagione ha mosso i primi passi in maniera alquanto claudicante. E anche adesso che ci si avvicina inesorabilmente alla metà di luglio i numeri non sono così rosei quanto gli addetti ai lavori avrebbero sperato. Di fatto «rispetto agli anni immediatamente successivi alla pandemia, al boom di turisti che si è registrato in quel periodo, oggi la presenza di visitatori sul territorio è sensibilmente calata – spiega Gianluca Nocenti, titolare dell’hotel La Lampara di Marina di Cecina – siamo lontani da quei livelli. Noi come struttura alberghiera non accusiamo troppo il colpo, perché avendo solo una decina di camere riusciamo comunque a riempire le disponibilità. Ma avendo anche il ristorante, in questo caso avvertiamo in maniera più netta il fatto che di gente in giro ce n’è meno, addirittura anche rispetto allo scorso anno».

La tendenza alla diminuzione delle presenze

Una tendenza riscontrata anche da strutture ben più grandi sul territorio. «Al momento siamo al completo solo dal venerdì alla domenica, mentre per il resto della settimana ci aggiriamo sul 60-70% della capienza – commenta Massimo Curatolo, direttore generale della Gestal srl, società che gestisce l’Hotel Tornese di Marina e il Toscana BioVillage tra Palazzi e Collemezzano – non è un elemento di preoccupazione per noi che puntiamo a fare del tornese un business hotel aperto tutto l’anno: il nostro obiettivo è mantenere una media annua sul 75-80% della capienza. Ma di certo, se ci focalizziamo sulla stagione estiva, l’inizio è stato molto brutto con giugno e i primi dieci giorni di luglio da “bollino nero”. Il motivo? Sono mancati quei turisti che solitamente guidano il mercato in questo periodo – spiega Curatolo – i visitatori dalle città che trasmigrano al mare. E la causa principale è stato il meteo. Parliamoci chiaro: l’estate è iniziata davvero soltanto due giorni fa. E le prenotazioni da fine maggio fino a ora ne hanno risentito. Di sicuro adesso entriamo nel momento clou dell’estate e non ci saranno problemi a riempire le camere per i prossimi due mesi – conclude – ma rispetto allo scorso anno, seppure già i numeri sulle presenze non fossero eccellenti, in generale si registra un 40% in meno dei visitatori nella zona». Un altro problema con cui gli albergatori devono fare i conti «sono i costi di gestione sempre più alti, specialmente se si vuole mantenere personale di qualità – spiega Maria Grazia Ranieri, proprietaria dell’Hotel Massimo di Marina di Cecina – io sono una positiva per natura, e non riesco a guardare il bicchiere mezzo pieno anche in questo inizio di stagione che non è stato certo baciato da un buon meteo. Con l’occupazione delle camere ci aggiriamo, nel nostro caso, sul 55-60% durante la settimana mentre siamo al completo soltanto nel week-end, dove si concentrano anche le prenotazioni last minute sempre più frequenti e “volubili” perché risentono delle previsioni meteo di settimana in settimana. Se guardassi a questo quadro comunque potrei dirmi anche soddisfatta – conclude Ranieri – il problema sono i costi che dobbiamo affrontare, dato che per sostenerli dovrei avere l’hotel al completo tutti i giorni».

Superare le difficoltà

Per superare le difficoltà della bassa stagione (sempre più importante quando poi si va a stilare il bilancio dell’estate) servono però «investimenti strutturali ed eventi che attraggano persone sul territorio – commenta Federico Fulceri, titolare dell’Hotel Palace – il meteo ha sicuramente inciso quest’anno, ma si è sentita anche la mancanza di serate organizzate, di qualcosa che facesse da richiamo in questa prima fase che da aprile-maggio si è praticamente ormai conclusa in questi giorni. Adesso entriamo nel vivo della stagione, quando a incidere sul nostro turismo è la voglia di mare. Ma questo non basta più, bisogna guardare oltre questo mese e mezzo di lavoro febbrile. E la mia paura – conclude – è che se non ci sarà una programmazione questa situazione possa anche peggiorare nei prossimi anni: serve una strategia turistica che guardi al territorio, con proposte concrete e voglia di investire. Ad esempio sul turismo sportivo».

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